Alitalia compie un anno «Il rilancio è riuscito»

Proprio oggi, un anno fa, nasceva la nuova Alitalia (Cai), dalle ceneri di quella vecchia, passata nelle mani del commissario liquidatore che ne aveva fortemente rallentato l’attività, e dall’aggregazione con Air One. Dopo 12 mesi i vertici della compagnia sono convinti che il piano di rilancio abbia mostrato la sua validità, con un miglioramento del risultato economico e della qualità del servizio. È stata rafforzata la presenza sul mercato nazionale - sul quale tuttavia Ryanair punta al sorpasso nel corso di quest’anno - grazie anche a un modello multibase, che vuole privilegiare i collegamenti punto a punto. Oggi i dipendenti sono 14mila (contro i 22mila della vecchia Alitalia più Air One), che hanno assicurato la propria collaborazione anche con una preziosa pace sindacale. I 6mila cassintegrati - ai quali è stata assicurata una cassa integrazione ad hoc, l’80% lordo sulla media delle retribuzioni degli ultimi 12 mesi per sette anni - e 2mila precari rimasti senza lavoro oggi saranno all’aeroporto di Fiumicino per un «no-Cai day» di protesta.
La compagnia - che appartiene a un gruppo di soci privati, il principale dei quali è Air France - ha 150 aerei (di cui 9 nuovi, a cui se ne aggiungeranno 10 quest’anno), ha trasportato 21,7 milioni di passeggeri (obiettivo in 5 anni 28-30 milioni), 7 basi operative, 73 destinazioni, di cui 25 in Italia. Il risultato operativo del primo semestre è stato di -273 milioni, ed è previsto un sostanziale pareggio nel secondo semestre. La compagnia dichiara di avere sufficienti disponibilità finanziarie per portare avanti il piano.
Air France-Klm è socio e partner strategico. Alitalia ha rafforzato il proprio ruolo nell’alleanza globale SkyTeam e ha sottoscritto accordi di collaborazione commerciale con Aeroflot, Vietnam Airlines ed Etihad Airways.


Tra le novità annunciate in questi giorni, l’avvio, da giugno, del collegamento Milano Malpensa-Miami. Nessuno ha detto, però, che dal 28 marzo sarà cancellato il Milano Malpensa-San Paolo del Brasile, e che quindi dall’ex hub i collegamenti di lungo raggio continuano a restare tre (gli altri sono Tokio e New York).

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