da Roma
Il sindacato non si accoda alle polemiche politiche sugli esuberi previsti dal «piano Fenice» di Intesa Sanpaolo per il salvataggio di Alitalia. Le cifre, trapelate dalle indiscrezioni e relative a 5mila dipendenti in sovrannumero, non spaventano né la Cisl né la Uil, già pronte a sedersi a un tavolo e a trattare le miglior i condizioni possibili per i lavoratori. Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, in unintervista al Riformista, ha definito «una colossale bugia» lindicazione secondo cui gli esuberi stimati per il piano Intesa Sanpaolo sarebbero tre volte superiori ai 2.100 preventivati da Air France-Klm.
«Nessuno ricorda mai - ha aggiunto - che i duemila esuberi previsti da Air France riguardavano Az Fly, mentre Az Servizi sarebbe stata abbandonata al proprio destino, a meno di un intervento della holding pubblica Fintecna. Per Bonanni «era chiara, in quel momento, lintenzione del gruppo franco-olandese di mollare tutto e tenersi la polpa, e noi ci saremmo beccati settemila esuberi». Spinetta & C., ha concluso, abbandonarono il tavolo quando il sindacato avanzò la controproposta relativa allingresso di Fintecna.
Sulla stessa lunghezza donda il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti. «Il problema non sono gli esuberi - ha dichiarato - ma il perimetro aziendale e il numero degli aerei». secondo il numero uno di via Lucullo, «commentare il numero degli esuberi è un esercizio sterile» in quanto «bisogna innanzitutto capire quante persone perderanno veramente il posto di lavoro e quante, invece, verranno reintegrate in qualche altro modo». Insomma, ciò che conta è «il perimetro aziendale che decide quanto sarà grande lazienda e anche il numero degli aerei». Anche sul discorso delle alleanze Angeletti si è mostrato realista: «Per noi va bene anche una compagnia eschimese, basta che non sia qualcuno che voglia solo comprare».
Latteggiamento pragmatico dei sindacati fa il paio con lottimismo mostrato dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Ieri il premier ha ribadito che limpegno del governo ha «buonissime prospettive di riuscita».
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