Alitalia, da piloti e hostess soltanto "no" Sacconi ottimista: intesa giovedì notte

Piloti e assistenti di volo abbandonano il tavolo: "Proposta irricevibile". Ultimatum dell'ad Sabelli: "Così o niente". I sindacati: "Confronti separati, questo è un massacro. Il ministro del Lavoro: "Pronto a mediare con i piloti"

Alitalia, da piloti e hostess soltanto "no" 
Sacconi ottimista: intesa giovedì notte

Roma - Il contratto unico per il personale della Nuova Alitalia, presentato da Rocco Sabelli - amministratore delegato della cordata Cai - alla ripresa del negoziato, scuote e divide i sindacati. I piloti abbandonano il tavolo, affermando di non voler rompere la trattativa ma chiedendo un negoziato separato. Gli assistenti di volo dichiarano «irricevibile» la proposta, mentre la Cgil la definisce «impraticabile e pessima». Cisl e Uil tentano di evitare che la tela si laceri: «Abbiamo chiesto tre tavoli per piloti, assistenti di volo e personale di terra: - spiega Giuseppe Caronia (Uil) - bisogna entrare nel merito delle questioni e arrivare a una mediazione». Anche perché Sabelli in serata, di fronte ai no sindacali, ribadisce la proposta, lanciando un ultimatum ai sindacati: «Il contratto è questo, decidete se andare avanti».

E mentre a Roma si vivono momenti di tensione, ad Arcore il sindaco di Milano Letizia Moratti incontra Silvio Berlusconi per parlare delle ripercussioni di piano Alitalia sugli scali milanesi. «Il presidente ci ha garantito - commenta - un’analisi attenta del sistema aeroportuale del Nord, in una logica di rafforzamento».

Fra sindacati e Cai non è rottura. Abituati ad ottenere contratti separati di categoria, ciascuno con peculiarità e - come molti accusano - privilegi, piloti e assistenti di volo, tuttavia, non ci stanno a finire nello stesso calderone con il personale di terra. «Siamo pronti al negoziato non stop - dice il segretario dell’Up, Roberto Spinazzola - ma solo per parlare di piloti». Aggiunge l’Anpac: «I piloti sono pronti a fare sacrifici, ma le professionalità sono troppo differenti, e il negoziato va separato». Anche gli assistenti di volo presenteranno una loro controproposta.

Il nuovo modello contrattuale, illustrato da Sabelli, introduce «molti elementi di discontinuità» rispetto al passato. Azzeramento di tutti i vecchi contratti, istituzione della mobilità territoriale per il personale, introduzione del «salario di prestazione» - legato dunque alla produttività - eliminazione dei servizi di trasporto per il personale: questi i punti che hanno messo piloti e assistenti di volo in allarme.
Dal tavolo emerge che l’obiettivo dei nuovi amministratori è di ridurre le «sacche di privilegio» e di aumentare la produttività di alcune fasce di dipendenti. Ricordano che la vecchia Alitalia spende 13 miliardi e mezzo l’anno per la cosiddetta «agibilità sindacale» (permessi, distacchi e così via) contro 1,5 miliardi che si potrebbero spendere applicando le regole generali di mercato. Il prelievo e l’accompagnamento del personale costa 7 milioni di euro l’anno. E ancora, il livello di assenteismo dei piloti Alitalia tocca il 6% contro una media fra l’1,5 e il 3% degli altri vettori europei, mentre il numero dei giorni di ferie (45 per i piloti e 49 per gli assistenti) è fra i più elevati. Gli assistenti di volo hanno a disposizione un giorno aggiuntivo di riposo al mese e, se hanno un figlio minore in casa, non volano dopo le otto di sera: questo, per alcuni, significa fare due voli al mese. Sono anche previsti due capo-cabina a bordo nei voli a medio raggio, quando le altre compagnie (Air One inclusa) ne hanno uno solo.

Ferie, permessi sindacali, assenteismo sono nel mirino del piano Fenice. Il giorni di riposo vengono ridotti a 30 (35 con 25 anni di servizio), i riposi da 11 a 8. I piloti andranno in aeroporto coi loro mezzi. Lo stipendio base di un comandante neoassunto parte da 1.132 euro più l’indennità di volo ed eventuali superminimi ad personam. Un comandante con 24 anni d’anzianità arriva a 2.050 di base. Abolita per tutti la quattordicesima. Forti riduzioni delle maggiorazioni per il lavoro festivo a notturno per i dipendenti a terra. «Ci massacrano, questo è un contratto da low cost», dice un sindacalista.

A pochi giorni dalla scadenza di giovedì 11 settembre - data indicata dal commissario Fantozzi per la chiusura del negoziato - arrivano dunque gli intoppi.

Il punto dolente degli esuberi sarà affrontato oggi in un incontro fra sindacati e governo. Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi invita le parti alla «pazienza e all’ascolto reciproco». «Sono convinto - assicura - che ci siano le condizioni per una soluzione. Il governo è pronto a mediare».

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