Alitalia, il premier: un dovere salvarla Air France: "Trattiamo per un'alleanza"

Commissariamento per salvare le grandi aziende in crisi, cessione di asset attivi, fusione con Air One e un fondo per i piccoli risparmiatori. I francesi: "Entriamo nella Newco". Alemanno: "Incontro urgente per Fiumicino". Veltroni: "Soluzione confusa". Berlusconi: "Salvare Alitalia era un dovere, missione compiuta"

Alitalia, il premier: un dovere salvarla 
Air France: "Trattiamo per un'alleanza"

Roma - "Un paese come l'Italia deve avere gli strumenti adeguati per proteggere la propria economia nel mondo. Uno di questi strumenti è una grande e solida economia di bandiera". Via libera del consiglio dei ministri al decreto legge e al disegno di legge delega su Alitalia.

Il provvedimento varato dal Cdm Il primo provvedimento vara una riforma delle procedure previste dalla legge Marzano per il commissariamento come strumento per il salvataggio delle grandi aziende in crisi. Il secondo pone le basi per una riforma più ampia delle norme che regolano l’amministrazione straordinaria. "Dopo Napoli stiamo risolvendo anche questa - avrebbe detto il premier durante il cdm -. Stiamo mantenendo tutte le promesse della campagna elettorale e la gente ci riconosce i risultati che stiamo ottenendo. Il riscontro tra i cittadini è positivo". Così avrebbe espresso la sua soddisfazione il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Cessione asset Il commissario straordinario di un ’azienda in crisi potrà anche procedere a "un’immediata vendita di asset ancora fruttuosi, garantendo così maggior elasticità al modello procedimentale". È quanto prevede la bozza del disegno di legge delega all’esame del consiglio dei ministri per la riforma della disciplina delle procedure di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi.

Fusione con Air One Una sospensione delle norme antitrust per quello che riguarda il mercato domestico del trasporto aereo. Lo prevede il decreto legge approdato sul tavolo del consiglio dei ministri, propedeutico al piano di salvataggio e rilancio di Alitalia. Lo si apprende da fonti governative. Il progetto messo a punto da Intesa Sanpaolo prevede infatti l’integrazione tra i due principali operatori aerei nazionali: Alitalia e Air One.

Ammortizzatori sociali, Sacconi convoca i sindacati
Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ha convocato per lunedì prossimo i sindacati per discutere del piano di salvataggio di Alitalia e anticipa che le norme approvate oggi dal governo prevedono sette anni di ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori nonchè un programma di ricollocamento verso altre aziende del settore privato. "I 4 anni di cassa integrazione più 3 anni di mobilità sono stati previsti per tutti i lavoratori - dice una nota del ministero - a prescindere dall’età anagrafica, dalla collocazione geografica e dalla precedente fruizione di altri sostegni pubblici al reddito".

Conti dormienti I risparmiatori che hanno azioni Alitalia sarebbero tutelati grazie all’accesso al fondo speciale alimentato dai "conti dormienti" che fu realizzato per gli azionisti di Parmalat. Lo prevederebbe la bozza del decreto su Alitalia all’esame del consiglio dei ministri.

Air France bussa Air France-Klm è pronta a prendere una partecipazione minoritaria nel capitale della nuova Alitalia. Lo rende noto Air France. Il cda del gruppo franco-olandese che si è riunito oggi, avrebbe dato il suo via libera ad approfondire le discussioni con Intesa Sanpaolo, l’advisor di Alitalia, per valutare la possibilità di rafforzare la partnership con la compagnia di bandiera italiana. Il gruppo franco olandese precisa nel suo comunicato che intende riaprire il dossier "se le prospettive di redditività della nuova società trovano conferma". In questo caso, aggiunge, "è pronta a prendere una partecipazione minoritaria nella nuova società a fianco degli investitori italiani riuniti da Intesa Sanpaolo". Klm, sarebbe quindi pronto, con tutta la cautela necessaria, ad esaminare un piano sensibilmente diverso rispetto a quello che, alcuni mesi fa, aveva presentato per rilanciare Alitalia. Un progetto, quello che aveva annunciato Jean-Cyril Spinetta a Roma, che, oggi non sarebbe più percorribile. Un'alternativa credibile che dovrà rispondere a tutti gli interrogativi che oggi si pongono. Sia per gli aspetti commerciali e industriali, sia per quelli normativi. Prima di formalizzare un accordo, si fa notare, "è necessario aspettare diversi passaggi, in particolare per quanto riguarda la compatibilità del piano di Intesa Sanpaolo con le norme Ue, l’atteggiamento dei sindacati circa il progetto di rilancio e la posizione che avranno le altre compagnie internazionali". Il gruppo franco-olandese dovrebbe nelle prossime ore rendere note le decisioni assunte dal cda.

La partecipazione di Intesa Nella partita per Alitalia "parteciperemo probabilmente alla creazione della Newco con un investimento di circa 100 milioni di euro", ha detto il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo Corrado Passera. L’investimento verrà realizzato, "se un numero di condizioni si avvereranno - ha spiegato - e ho l’impressione che si avvereranno. Oggi è stata approvata la nuova legge Marzano".

Alemanno in difesa di Fiumicino
Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha chiestoo al governo un incontro immediato che coinvolga tutti gli altri enti locali del nostro territorio per "valutare l’impatto che il nuovo piano di ristrutturazione di alitalia avrà sulla città di roma". "L’impegno del comune di Roma - spiega Alemanno - è quello di difendere il valore dell’hub di Fiumicino e i livelli occupazionali del nostro territorio senza creare polemiche preconcette e strumentali sulla pelle di ciò che rimane della compagnia di bandiera e sui lavoratori".

Proteste Pd Una soluzione "confusa che non fa gli interessi del Paese" e che trasforma l’Alitalia in una "compagnia di bandierina": questa l’opinione di Walter Veltroni. "La vicenda Alitalia - sostiene il segretario del Pd - è lo specchio fedele di come il governo Berlusconi sia vittima della sua demagogia e della sua inadeguatezza. Quella prescelta dal governo rappresenta una soluzione pasticciata, confusa, pericolosa e che non persegue affatto l’interesse del nostro Paese. Sono mesi che il Pd lancia l’allarme sull’inqualificabile prospettiva di scaricare le perdite della compagnia sui contribuenti italiani, sugli azionisti e obbligazionisti della società, sui lavoratori dell’azienda e sulle loro famiglie.

Alla faccia della tanto decantata difesa dell’italianità, il piano presentato ci consegna una compagnia di bandiera che di fatto diventa di "bandierina", con un inaccettabile ridimensionamento della capacità di espansione internazionale. Non era davvero questa - sottolinea - la nuova Alitalia che si sarebbe dovuta far nascere".

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