Alitalia, le ultime verifiche prima del "decollo"

Alitalia, le ultime verifiche prima del "decollo"

L’interruzione di continuità tra vecchia e nuova Alitalia, espressamente richiesta dalla Ue per approvare l’operazione di salvataggio, vuole anche questo: che gli ispettori dell’Enac - l’autorità aeronautica nazionale - verifichino uno a uno i velivoli della flotta, com’è richiesto dalle procedure per il decollo di una nuova compagnia e per l’assegnazione del certificato di operatore aeronautico. Tutto si svolgerà nella notte tra il 12 e i 13 gennaio, la notte del «changeover». L’Enac sguinzaglierà negli aeroporti alcune squadre di tecnici, 40-50 persone, che dovranno controllare soprattutto la manualistica e la documentazione di bordo; che si tratti di una, seppur corposa, formalità è nei fatti, poiché gli aerei sono gli stessi, e che cambino casacca non vuol dire che non siano più in grado di svolgere il proprio servizio. Non sono prevedibili importanti disagi per i passeggeri; potranno subire ritardi o rimodulazioni di orario soltanto alcuni voli intercontinentali, gli unici che volano di notte.

Il 13, con la nuova Alitalia, verrà avviata anche l’integrazione dell’offerta su internet, che tutt’oggi è suddivisa tra i due vettori Alitalia ed Air One; oggi è ancora possibile effettuare prenotazioni indipendenti, anche per date successive al 13 gennaio, e tali biglietti saranno riconosciuti validi. Dal 13 sarà unificato il sistema di prenotazioni e saranno coordinate le tariffe. I due codici - AZ e AP - resteranno invece in vita almeno per un anno, fino a quando non saranno unificati i due marchi.

Air One continuerà, per un tempo ancora imprecisato, la propria collaborazione con Lufthansa; i passeggeri potranno scegliere, alternativamente, di accumulare punti sui due sistemi, Millemigla o Miles&More. Il discorso si lega, ovviamente, alla scelta sul partner straniero per Alitalia. Su questo fronte, a ogni allungo di Air France si assiste a qualcosa di interpretabile come una rincorsa da parte di Lufthansa. Ieri i tedeschi hanno laconicamente dichiarato «il mercato italiano ci interessa, seguiamo gli sviluppi», mentre è stato annunciato un incontro tra il presidente di Alitalia, Roberto
Colaninno, e il numero uno di Lufthansa, Wolfgang Mayrhuber per la prossima settimana, lasciando intendere che il contatto è sempre aperto. Per il 7, tuttavia, è già convocata una riunione con i vertici di Air France, che potrebbe anche essere l’ultima prima della firma della partnership.



Tenere «sulla corda» i francesi, con la complicità dei tedeschi, ha avuto comunque dei vantaggi evidenti: sarebbero stati migliorati, rispetto al passato, i riparti di ricavi sulle tratte comuni e, soprattutto, è stato alzato il prezzo dell’ingresso in società, valorizzando la quota di Air France (25%) più di quanto versato dai soci italiani (310 milioni). La posizione di Lufthansa, apprezzata dal Nord e dal governo nell’interesse di Malpensa, potrebbe avere ritorni su altri tavoli; per esempio, se Lufthansa Italia chiedesse di operare sulla tratta Linate-Fiumicino.

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