All’acquario la grigliata del Pirellone

Un'iniziativa da dieci e lode è quella della Regione Lombardia, che tra lunedì e mercoledì prossimi imbandirà una tavola dove tutti i cittadini che lo vorranno potranno gustare, fritti o impanati, al cartoccio o al forno, i prodotti del patrimonio ittico (leggi: pesci) della nostra regione la quale, pur senza sbocchi al mare, vanta - grazie ai suoi allevamenti e grazie anche alla tutela degli habitat naturali - il 13% dell'intera produzione nazionale.
C'è però un piccolo particolare: quella tavola verrà imbandita nientemeno che presso l'Acquario Civico, che è il posto per eccellenza in cui i pesci non devono essere e non sono mangiati. Dunque, sotto gli occhi di cugini, zii e nipoti beatamente sguazzanti, trote anguille e storioni finiranno in padella e poi nelle bocche di tanti cittadini lombardi. Sarà come la cena degli Atridi, quando Atreo diede in pasto al fratello Tieste le carni dei suoi figli. Allo stesso modo i responsabili della tutela dell'ambiente potranno gustare e far gustare i frutti (non tutelati) del loro lavoro. Stiamo scherzando, è chiaro. Però i tempi cambiano e bisogna fare attenzione. Tutti ricordiamo il film Un pesce di nome Wanda, con la scena in cui l'ineffabile Kevin Kline che pesca a mani nude i pesci di un piccolo acquario e se li mangia. Ma era il 1988, e il pesce crudo non faceva gola a nessuno. Adesso la storia è diversa.

Adesso Milano è la capitale mondiale del sushi e del sashimi, e il pesce crudo è di rigore per tutti. Non vorremmo che un assaggino di pesce lombardo adeguatamente cucinato mettesse in qualcuno la voglia di continuare la serata con l'esotico. La materia prima non mancherebbe.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica