Cronache

All’Open Challenger trionfano Fognini e la città

La sesta edizione del Genoa Open Challenger Fondazione Banca di Novara per il territorio porta il primo sigillo ligure con la vittoria del ventunenne Fabio Fognini che, nell'incontro finale, supera in due set - 6/4,6/3 - l'amico rivale Gianluca Naso. Fabio ha iniziato alla grande portandosi sul 4 a 0, poi si è rilassato e si è fatto raggiungere. A quel punto è ripartito come sa fare lui ed è stato subito 6/4. Molto simile il secondo set con Fognini avanti 4 a 1, ma questa volta non concede rimonte e conclude la seconda frazione in 25' per 6/3 su un Naso che accusa la grande fatica del sabato quando aveva lottato per battere in tre set Nicolas Massu e subito dopo disputare e vincere la finale del doppio.
Fognini, un ragazzo splendido, aperto, disponibile e misurato negli atteggiamenti e nei giudizi, ci ha regalato passaggi di tennis di alto livello. Alto livello in che non è difficile pronosticare al brillante ragazzo di Arma di Taggia. Si azzarda forse a pensare una posizione sotto il 50 Atp? Se vogliamo rivedere Fognini a Genova, non sarà più sufficiente il trentamila dollari di monte premi, ma bisognerà arrivare almeno a 75.000 dollari. L'organizzazione è allertata anche perché è pronta per una più alta qualifica del Genoa Open che quest'anno ci sembra abbia sfornato la sua edizione più bella, una vera festa del tennis vissuta gioiosamente sugli spalti del glorioso e vetusto Beppe Croce, sui campi, con le prestazioni degli atleti e tra il verde dell'accogliente Asd Valletta Cambiaso. Quando le cose vanno bene, sembra giusto, messe da parte le critiche, elogiare chi ha profuso impegno e fatica non per la sola settimana dell'evento come Mauro Iguera, Augusto Possenti, Maurizio Rovati naturalmente supportati da Fondazione Banca di Novara e dai molti cosponsors. E poi ancora i professionisti dell'Atp con in testa il supervisor Carmelo Di Dio, tanto schivo quanto pilota esperto dei suoi ineccepibili arbitri: Nicholas Stallabotte (silver badge), Riccardo Magazzini, Sebastiano Cavarra, l'argentina Gabriela Macolino e la francese Sophie Boussenac assistente per i giocatori. Sono anche loro tra i protagonisti della riuscita di un torneo. Un torneo che ha portato in semifinale anche il cileno Massu e la piacevole sorpresa chiamata Alberto Brizzi. Massu non era venuto a Genova per turismo, ma per guadagnare punti Atp e rientrare tra i primi cento giocatori mondiali. L'ha dimostrato disputando e vincendo, fino all'incontro con la giovinezza e la potenza di Naso, con lo sloveno Zemlja, con Daniele Bracciali e Konstantinos Economidis. Brillante il cammino di Brizzi con due successi contro avversari di classifica superiore che gli consentono di fare un bel balzo in avanti. Sue infatti le vittorie con il croato Antonio Veic, con Stefano Galvani e addirittura con la testa di serie n°3, il portoghese Frederico Gil (n° 90 mondiale). Bravo Brizzi!
Naso ha perso le due ultime finali del singolare del Genoa Open, ma, in coppia con Walter Trusendi, si aggiudica il doppio (6/2,7/6) superando quello di coppa Davis della Repubblica di S.

Marino formato da Galvani e dal finalese Domenico Vicini che, a loro volta avevano vinto in tre frazioni sulla coppia favorita Gil-Hood.

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