Sanremo - La vittoria di
Simone Cristicchi e della sua "Ti regalerò una rosa" e quella
di Fabrizio Moro ieri tra i Giovani con "Pensa" fanno passare
agli annali questa edizione sotto il segno dell'impegno. Non è
di poco conto che sia Cristicchi che Moro abbiano vinto entrambi
anche il premio della Critica nelle rispettive categorie.
Non era scontato che la storia di un malato mentale e un brano
anti mafia, ispirato ai giudici Falcone e Borsellino, fossero
premiati dalle giurie popolari che negli anni scorsi hanno
regalato verdetti soprendenti.
Cristicchi e Moro sono più o meno coetanei, due trentenni,
entrambi romani, che conciliano canzone d'autore con la cultura
hip hop. La qualità dei due brani vincitori, la giovane età
dei due interpreti e la coincidenza con il giudizio della
critica fa ottenere a Baudo un risultato sempre sfuggito al
festival negli anni passati: allineare Sanremo alla realtà
della musica, quella cioé che si ascolta alla radio e piace al
pubblico che consuma musica.
Quasi a voler mantenere un legame con l'imprevedibilità dei
risultati degli anni passati, sono arrivati il secondo posto di
Al Bano e quello di Piero Mazzocchetti, cioé i due interpreti
più legati alla melodia classica, di scuola tenorile.
Al Bano è un veterano e ogni volta che partecipa a Sanremo
viene indicato tra i favoriti. Mazzocchetti era l'oggetto
misterioso del festival. La sua carriera finora l'ha vissuta
tutta in Germania. Il terzo posto della sua "Schiavo d'amore"
dimostra che le giurie popolari amano il bel canto. Tutto sta a
vedere che ne penserà il pubblico che compra i dischi.
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