Per oltre mezzora la Galleria è diventata una sorta di set cinematografico di un film sul terrorismo, con gli artificieri dellArma impegnati a individuare una bomba che sarebbe scoppiata di lì a poco. Ma alla fine si è trattato del solito scherzo cretino, che tuttavia ha suscitato parecchio allarme, visto che in quel momento alla libreria Rizzoli, lex ministro alla Salute Umberto Veronesi stava presentando il suo ultimo libro.
Sono circa le 11.20 di ieri quando al bar Galleria è arrivata la telefonata anonima. Dallaltra parte del filo la voce di un italiano senza particolari inflessioni dialettali. Luomo ha in sostanza avvertito che nel giro di una ventina di minuti un ordigno sarebbe esploso e pertanto bisognava evacuare larea in tutta fretta per evitare vittime. Il barista ha chiamato le forze dellordine e nel giro di pochi istanti sono arrivati i carabinieri, già presenti in zona, in particolare con i cani addestrati a scovare gli esplosivi.
I militari hanno «cinturato», come si usa dire in gergo, la Galleria bloccando gli accessi, senza però ricorrere allo sgombero di passanti, bar e negozi. Soprattutto non è stato neppure necessario «mettere in salvo» lex ministro Veronesi. Lillustre oncologo infatti aveva ormai terminato la presentazione del suo libro alla «Rizzoli», per cui si era allontanato quasi contemporaneamente allarrivo degli esperti del nucleo antisabotaggio.
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