Ingazio Mormino
Allarme diabete. Gli studi su questa malattia e sulle sue complicazioni diventano ogni anno più numerosi. Ne parliamo col professore Enzo Manzato, cattedratico nelluniversità di Padova, che nei giorni scorsi, al congresso della Società italiana di medicina interna (svoltosi a Roma) ha dimostrato le profonde connessioni tra diabete, alterazione dei lipidi e malattie vascolari ed ora riassume i contenuti della sua ricerca in questo messaggio: «Se nel sangue dei diabetici viaggiano i lipidi, i rischi di infarto, ictus ed arteriopatie periferiche si moltiplicano». La casistica italiana è molto ricca. Il professore Manzato (che viene dalla scuola di Crepaldi) ha partecipato a uno studio controllato dai diabetologi italiani: studio di grande ampiezza, che ha coinvolto undicimila soggetti. In quelloccasione è stato accertato che metà dei diabetici italiani ha oltre 200 di colesterolo totale (valore accettabile in un soggetto sano, temibile invece in un diabetico). Come combatterlo? Il professore Manzato risponde: «Ci vuole, prima di tutto, la volontà di sconfiggerlo. Se questa volontà esiste, gli italiani devono correggere prima dogni altra cosa il loro stile di vita: quindi controllare spesso i livelli di colesterolo nel sangue, la pressione arteriosa e cambiare completamente le loro abitudini alimentari. Fanno testo le più recenti ricerche internazionali: nei Paesi ricchi si consuma sempre meno frutta, sempre meno verdure, sempre meno pesce. Si eccede invece con le pietanze a base di grassi. Come se non bastasse, si cammina poco e si tende alla vita sedentaria».
Bisogna modificare, insomma, il cosiddetto stile di vita, magari con laiuto duno specialista, e controllare spesso il peso corporeo.
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