«Sarebbe un fatto gravissimo ». Roberto Formigoni fa ormai il portavoce dei governatori (e non solo) scontenti della manovra. E di ritorno dagli incontri e dalle visite a Roma, annuncia che c’è un’altra ragione di allarme, ovvero che i tagli potrebbero toccare anche la sanità, vero cardine del federalismo fiscale. È questo «il fatto gravissimo». Rumors, chiacchiere, voci «nei retrobottega», aggiunge Formigoni, ma si sa che i corridoi dei ministeri hanno orecchie potentissime e occhi attenti e si trasformano in fonti assai attendibili. Spiega il presidente della Regione: «Noi governatori temiamo che ci possa essere una diminuzione anche dei finanziamenti alla sanità, nonostante il governo sostenga il contrario». Eventuali ritocchi che riguardano la sanità avrebbero ricadute immediate sui servizi, magari anche sui ticket, che ogni anno minacciano pericolosamente di lievitare. La battaglia anti manovra romana vede un singolare cambio di campo tra la Lega e il governatore: mentre i leghisti, ampiamente rappresentati a Roma, si trovano nella scomoda parte di dover difendere un provvedimento che penalizza enti locali e Regioni, Formigoni guida le proteste di coloro che si sentono penalizzati. A partire dai Comuni che parteciperanno alla manifestazione indetta dall’Anci ( l’associazione nazionale dei comuni italiani) per mercoledì prossimo davanti a palazzo Madama. Umberto Bossi, che nei giorni scorsi ha invitato a Formigoni a stare tranquillo, adesso riconosce che il problema è di grande entità e promette di affrontarlo in un colloquio faccia a faccia con il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Formigoni,però,sembra maggiormente fiducioso nell’intervento di mediazione del premier, che è stato molto sensibile alle lamentele dei governatori: «Il presidente Berlusconi ci ha detto che c’è la volontà politica di prendere in considerazione le nostre richieste. I nostri dati sono inoppugnabili e per questo ci aspettiamo una convocazione a breve delle Regioni da parte di Tremonti ». Il governatore non dice ancora se parteciperà al presidio al Senato, ma assicura di concordare con i manifestanti: «Con le Province e con i comuni stiamo procedendo d’amore e d’accordo. Stiamo lavorando su questi temi, ho continuato a tenere i contatti con i sindaci e i presidenti delle province della Lombardia e non è escluso che la settimana prossima convochi un tavolo per ragionare». Insomma, si profila una riunione al Pirellone per elaborare una strategia comune.
Più defilata la posizione del sindaco, Letizia Moratti, che si concentra sugli aspetti normativi del federalismo più che sui tagli: «La manovra? Io credo che potrebbe essere utile anticipare i costi standard che sono previsti dal federalismo e che sono la risposta vera, strutturale, a un riequilibrio tra le diverse realtà locali fatto sui criteri dell'efficienza. Milano, per esempio, fa da apripista per alcuni servizi. Insieme all'Anci stiamo appunto studiando alcuni costi standard ».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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