Allarme per i conti tedeschi

L’iniziativa già varata in via sperimentale dal Tesoro. Previsto un risparmio di 3,5 milioni di euro

da Roma

Addio busta paga. Per i dipendenti pubblici il vecchio cedolino va in pensione. E, segno del cambiamento dei tempi, per tutti i travet sarà sostituito da una più rapida ed economica e-mail.
Niente più carta da stampare, imbustare e inviare per posta: i dipendenti riceveranno ugualmente, anzi con velocità super, i dati del loro stipendio. E dall'altro lato lo Stato risparmierà non poco. A regime, hanno calcolato i tecnici, la minor spesa potrebbe aggirarsi sui 3,5 milioni di euro.
Ad annunciare l'attivazione, in via sperimentale, dell'invio dei cedolini per e-mail è stato il ministero dell’Economia. «È partita la sperimentazione sull'invio tramite posta elettronica del cedolino degli stipendi ai dipendenti pubblici», ha annunciato il Tesoro, attuando così quanto stabilito dalla Finanziaria che entro giugno prevedeva l'uso delle nuove tecnologie per le busta paga. Nei giorni scorsi i dipendenti del ministero dell'Economia, centrali e periferici, e i dipendenti del ministero Affari esteri, hanno ricevuto il documento nella propria casella di e-mail istituzionale.
A ricevere l’e-mail sono per ora 15.000 dipendenti selezionati dal VI dipartimento del Tesoro guidato da Giancarlo Del Bufalo. È il dipartimento che gestisce il «servizio paga» per circa 1,5 milioni di dipendenti pubblici, scuola compresa.
Rimangono fuori solo i settori della Difesa e della Polizia. La sostituzione dei vecchi cedolini con le nuove e-mail sarà veloce. Entro la fine dell'anno si punta a utilizzare questo sistema per tutti i dipendenti pubblici gestiti dal Tesoro. Come prevede la legge, dovranno avere una casella di posta elettronica e i tempi per l'estensione del nuovo sistema sono legati proprio all'invio, da parte delle singole amministrazioni, delle caselle postali dei propri dipendenti.
La Finanziaria, che fissa anche rigide regole per il rispetto della privacy, consente l'utilizzo delle «e-mail paga» anche per le amministrazioni locali. A fare i conti sui dipendenti pubblici informatizzati è stato recentemente il ministero dell'Innovazione tecnologica: ha calcolato che circa il 70 per cento dei 3,5 milioni di impiegati ha una casella per ricevere e-mail.
Ma certo, per ora, si è ancora in una fase sperimentale.

Il ministero ha solo cominciato a fare i conti sui possibili risparmi - soprattutto in spese postali, posta e manutenzione dei macchinari - e dai dipendenti non è arrivata ancora alcuna protesta. Un risultato viene però considerato acquisito: anche i più pigri nell'utilizzo della posta elettronica troveranno una ragione in più per acquistare dimestichezza con le nuove tecnologie.

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