«Parlare di allarme influenza è eccessivamente allarmistico». Parola dei pediatri. A causare il sovraffollamento dei pronto soccorso degli ospedali pediatrici - nei giorni di festa laffluenza è stata in alcuni casi doppia rispetto alla norma - non sarebbe il temuto virus, ma la difficoltà da parte dei genitori di trovare valide alternative sul territorio. «Su 100, 120 accessi al pronto soccorso - afferma Antonio Bonaldi, direttore sanitario degli Istituti clinici di perfezionamento, dei quali fa parte lospedale dei bambini Vittore Buzzi -, solo tre o cinque sono i casi che necessitano del ricovero». Le Asl si sono organizzate per tempo e stanno fronteggiando la situazione. «I ponti festivi, il freddo e i virus rappresentano insidie ogni anno - spiega Savina Bordoni, direttore sanitario dellAsl Città di Milano -. Pediatri e medici di famiglia rispettano giustamente orari e turni del contratto nazionale, ma questanno abbiamo studiato una programmazione ad hoc, della durata di sei mesi, per gestire lemergenza influenza».
Da parte sua, lassessore regionale alla Sanità Luciano Bresciani parla di «sporadici casi di attesa in pronto soccorso o per la comunicazione con la guardia medica». «Dai dati del servizio 118 - spiega Brasciani - risulta che nei giorni coincidenti con le festività natalizie lincremento delle chiamate è stato inferiore al 15 per cento, tutte comunque regolarmente soddisfatte e nelle medie statistiche del periodo». Per quanto riguarda, in modo specifico, lassistenza pediatrica, «in questi giorni sono rimasti operativi gli ambulatori pediatrici dellAsl Città di Milano e dellospedale Buzzi, che sono il risultato dellimplementazione del servizio di assistenza pediatrica avviato nel mese di novembre».
Durante le feste sono stati 1.200 gli accessi in ospedale di piccoli pazienti, ma solamente tre si sono tradotti in ricoveri in strutture fuori città. «Nellarea della medicina generale - prosegue Bresciani - tutti gli ospedali hanno fatto fronte alle richieste senza alcuna criticità. La Asl Città di Milano continua comunque a monitorare la situazione ed è stata sensibilizzata a dare attuazione agli accordi con i medici di medicina generale e i pediatri in libera scelta per garantire il servizio ambulatoriale su fasce orarie più ampie e per tutto il periodo delle festività».
Proprio la Regione ha organizzato, con la Asl, numerosi servizi aggiuntivi: un accordo con il Buzzi per acquistare un servizio di ambulatorio aperto il sabato, la domenica e i giorni festivi e un ambulatorio di prima assistenza in zona Bande Nere (nel week-end dalle 14 alle 20) per favorire la continuità assistenziale. Infine, dal prossimo 10 gennaio, proprio in vista dellatteso picco influenzale, sarà avviato un servizio analogo allospedale Niguarda.
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