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Allarme microcriminalità: «Servono misure speciali»

Sindaci e governo concordano: entro giugno un decreto in Parlamento

Entro la fine di giugno tutte le quattordici città metropolitane firmeranno con il governo i Patti sulla sicurezza e per quella data sperano anche di proporre al Parlamento, sotto forma di decreto legge, un pacchetto di misure normative per combattere criminalità e degrado. E così, da Roma, il sindaco Letizia Moratti può raccontare tutta la sua soddisfazione al termine dell’incontro di ieri al Viminale con il viceministro dell’Interno Marco Minniti e i colleghi Sergio Chiamparino (Torino), Walter Veltroni (Roma), Michele Emiliano (Bari) e Leonardo Dominici (Firenze). «Sono contenta - spiega la Moratti - che le mie preoccupazioni siano state condivise da sindaci e rappresentanti del governo. Anche se parlando di criminalità forse non è proprio il caso di parlare di soddisfazione. Questo incontro e le scadenze che ci siamo dati, sono la dimostrazione che a Milano non si agitava lo spettro dell’insicurezza per fini politici o elettorali. Erano problemi concreti, vissuti sulla pelle dei cittadini. Spero che ora me ne si dia atto». Avanti, dunque, con la microcriminalità nel mirino. «La microcriminalità è impropriamente chiamata così - aggiunge - In verità si tratta di criminalità contro le persone, quindi la più brutta». E poi la promessa di lotta alla prostituzione, all’immigrazione irregolare e all’occupazione abusiva di case.
Sul tavolo del ministro Minniti ora ci sono le richieste fatte dai sindaci. Prossima scadenza lunedì quando i sindaci riceveranno da Roma l’analisi fatta sulle proposte. Il 16 maggio, invece, la riunione per discutere delle proposte dei sindaci di riforme normative (prostituzione, commercio abusivo, decoro urbano, reati contro la persona ed in particolare violenze sessuali, immigrazione, accoglienza e legalità). Nel corso della riunione si è anche concordato che ministero dell’Interno e Anci faranno pressione sul governo per avere maggiori risorse sulla sicurezza con uno specifico riferimento al recupero del turnover per il personale in pensione delle forze dell’ordine, ai consumi cosiddetti intermedi (carburante) «che rischiano di bloccare l’operatività delle forze dell’ordine» e il rifinanziamento della legge 217 per la stipula di mutui per l’acquisto di beni strumentali.
In tema di prostituzione è di ieri l’intervento del prefetto Gian Valerio Lombardi. «Non credo - le sue parole - che aumentare gli agenti serva, perchè la prostituzione non è reato e di conseguenza la legge in vigore depotenzia i controlli della polizia. È necessario un lavoro comune, la soluzione non è facile».

Per il vicesindaco Riccardo De Corato, invece, «l’importante è che la prostituzione diventi perseguibile come reato quando esercitata per strada, noi vogliamo infatti togliere dalla città l’indecenza e gli spettacoli indecorosi».

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