Allarme in Regione: «La nuova Finanziaria ci costerà 2 miliardi»

Botta e risposta tra il serio e il faceto ieri mattina tra il ministro dell’Economia Giulio Tremonti e l’assessore e coordinatore della commissione Affari finanziari delle Regioni e assessore al Bilancio della Lombardia Romano Colozzi. «Con i numeri di questi giorni, immagino una manovra da 140 miliardi». E Tremonti: «Assessore, ci dica il segreto per arrivare a 140 miliardi». Colozzi: «Basta applicare a tutti la stessa percentuale di taglio applicata alle Regioni». Per scherzo, ma non troppo dato che secondo Colozzi con questa Finanziaria a rischio sarebbe addirittura il federalismo fiscale che si troverebbe senza fondi. «Rischia di esserne il de profundis. Proprio ora che siamo alle soglie dell’attuazione della legge delega, le risorse che servono a finanziare competenze regionali e sulle su quali si applica la perequazione ovvero il riequilibrio finanziario per le Regioni con il maggior prelievo fiscale a fronte di minori trasferimenti dallo Stato, risulterebbero azzerate».
Ma la Lombardia rischia anche tagli pesanti che potrebbero mettere a rischio servizi sociali, scuola e politiche per l’ambiente. «La Regione che ha un bilancio, esclusa la sanità, di cinque miliardi l’anno - spiega Colozzi -, sarebbe chiamata a contribuire al risanamento della finanza pubblica nel biennio per circa 1,8 miliardi di euro». Con effetti «dirompenti per i servizi». Un taglio del 20 per cento potrebbe voler dire addio al buono scuola, agli incentivi per auto e motorini meno inquinanti, fondi alle imprese e investimenti. Per Colozzi i numeri complessivi della manovra sono condivisibili, ma il problema è l’eccessivo carico sulle Regioni.

«Ci dà fiducia il fatto che a una mia domanda sulla necessità che la manovra, pur necessaria nelle sue dimensioni per corrispondere alle indicazioni europee, sia distribuita in modo proporzionale su tutti i livelli istituzionali, il governo ha dato ampie rassicurazioni».

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