Allarme a Roma: trovato ordigno nel metrò Il sindaco Alemanno: "Non poteva esplodere"

Un macchinista dell'Atac ha notato dei fili sospetti che uscivano da un pacco e subito ha dato l'allarme. All’interno c’erano dei tubi e polvere pirica. Dopo le verifiche è emerso che l’ordigno non aveva innesco e dunque non poteva esplodere

Allarme a Roma: trovato ordigno nel metrò 
Il sindaco Alemanno: "Non poteva esplodere"

Roma - Momenti di forte tensione nella capitale. Poco prima delle 10 un operatore dell’Atac ha trovato un oggetto sospetto all’interno di un vagone della metropolitana, sulla linea B della stazione Rebibbia. Sono state immediatamente allertate le forze dell’ordine e i vigili del fuoco, che, intervenuti sul posto, hanno isolato l’area. La stazione della metro non è mai stata chiusa: il binario dove si trova il convoglio con l'ordigno è stato isolato e il servizio si sta svolgendo regolarmente.

Non poteva esplodere Due tubi collegati con dei fili elettrici e pieni di polvere pirica. È un vero e proprio ordigno artigianale quello trovato all’interno di un involucro sul vagone. Ma non poteva esplodere perché privo di innesco. "Dopo ulteriori verifiche con gli artificieri - fa sapere il sindaco di Roma Gianni Alemanno - risulta che l’ordigno non poteva esplodere, perché il rudimentale congegno non era in grado di provocare un’esplosione. Dopo aver sentito il prefetto ed il questore posso garantire ai cittadini che tutte le stazioni della metro sono state bonificate e quindi non ci sono ulteriori pericoli"

La scoperta Ad avvertire il 112, intorno alle 9,50, è stato un macchinista che, forse su segnalazione di un passeggero, ha notato una busta "sospetta" con dentro qualcosa come una scatola con un coperchio, nella quale c’erano dei fili, delle batterie e un’antenna. Non l’avrebbe spostata, ha chiamato i suoi superiori e le forze dell’ordine. In quel momento il convoglio era a 300-400 metri dalla stazione, nell’area di scambio.

Gesto dimostrativo per creare tensione Alcune fonti investigative sottolineano che potrebbe trattarsi di un "gesto dimostrativo" che "ha lo scopo di creare tensione. È presto per trarre conclusioni, molto dipenderà dall’analisi dell’ordigno, dalla sua composizione. Sono in corso i rilievi, poi saranno fatte le valutazioni su quanto è stato ritrovato.

Certo - proseguono le stesse fonti - non sfugge la concomitanza con le manifestazioni in programma domani a Roma. Si tratta di un atto dimostrativo attuato non a caso in un momento di particolare attenzione e delicatezza sotto il profilo della sicurezza".

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