da Milano
Un passo avanti e altri due indietro: la trattativa Aem Milano-Asm Brescia continua a non sfuggire a questa regola tuttaltro che aurea. Non è la prima volta che arrivano indiscrezioni sulle difficoltà che incontra il progetto di fusione, ma ieri è stato lo stesso presidente e ad di Aem, Giuliano Zuccoli, a dare lallarme: «Siamo alle battute finali, non potranno passare troppe settimane prima della fusione - ha ammonito - e questa si fa se tutti e due i soggetti la vogliono fare». E infatti il nodo è: davvero «i due soggetti» la vogliono fare? Più di una volta negli anni scorsi laccordo è saltato quando sembrava possibile: pure venerdì scorso, allassemblea Asm, il presidente Renzo Capra ha giocato a gatto e topo con chi cercava di capire dove volesse arrivare. «Non mi sento colpevole» ha sottolineato Zuccoli, anche se «la trattativa è gestita dalle aziende»: quindi, secondo il numero uno di Aem, è laltra azienda, e Capra in prima fila, a essere «colpevole» di ritardi e intoppi.
Aem, ha avvertito Zuccoli, «per dimensione non è obbligata ad andare avanti»: ha una quota di controllo in Edison assieme a Edf, una partecipazione nella svizzera Atel e in Edipower. Certo, ha ammesso, fondersi con Asm è «un progetto esteticamente bello che si concretizza se ci sono le condizioni. Altrimenti, per carità». E la parola «esteticamente» la dice lunga... Per il momento la ricerca di unalternativa ad Asm «è uno scenario che non stiamo esaminando, siamo determinati ad arrivare fino in fondo» ha messo poi le mani avanti Zuccoli.
Ma i problemi («non semplici da risolvere» ha detto il manager milanese) restano: Asm insiste nel voler stabilire i concambi in base ai valori di Borsa, Aem replica che Asm è senza flottante e che il prezzo delle azioni è stato gonfiato. Il batti e ribatti va avanti da mesi, senza per ora una via duscita. Se poi si aggiunge che nella definizione della governance i due presidenti rischiano qualcosa (e anche più di qualcosa), il quadro è completo. Senza dimenticare che Hera starebbe corteggiando Asm e che la società bolognese è uno dei candidati più in vista per acquistare direttamente il gas da Gazprom.
Mancano pochi giorni al previsto incontro dei sindaci di Milano e Brescia che il 4 maggio dovrebbe sancire il risultato delle trattative: difficile che Letizia Moratti e Paolo Corsini siano disposti a perdere la faccia perchè le aziende litigano. Ma è anche difficile credere che soprattutto Milano, che ha lazienda più grossa, sia disposta a cedere su una questione di soldi e di potere.
Allarme di Zuccoli «Tra Aem e Asm fusione a rischio»
Il titolo del gruppo milanese perde il 2% in Borsa
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.