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Alle urne in 2 milioni e mezzo: 21 seggi in palio, 266 candidati

Fra tre giorni si vota per eleggere presidente e Consiglio regionale. Cinque sfidanti per Formigoni. Nel 2005 vinse con il 53 per cento. "Niente dibattito", Penati censura Agnoletto. Grillo contro tutti nel comizio show: "Al Pirellone faremo le spie"

Alle urne in 2 milioni e mezzo: 
21 seggi in palio, 266 candidati

Poco meno di un milione di milanesi sarà chiamato alle urne domenica e lunedì, per eleggere direttamente il presidente della giunta regionale e il nuovo Consiglio regionale. Per l’esattezza, il corpo elettorale rilevato dalla prefettura quindici giorni prima delle elezioni è di 461.538 elettori maschi, e 532.647 femmine, per un totale di 994.185 cittadini con diritto di voto. In tutta la provincia l’elettorato arriva a 2 milioni e 411.465 elettori. In regione a 7 milioni e 700mila.
In base alla popolazione risultante dall’ultimo censimento, il prefetto ha ripartito i seggi del Consiglio regionale fra le varie province. Sono 21 (20 più uno con i resti) i seggi assegnati alla provincia di Milano, la più popolosa. Otto consiglieri regionali saranno eletti nella circoscrizione di Brescia, sette in quella di Bergamo, sei a Varese, cinque a Monza, quattro a Pavia e Como, tre a Mantova, due a Cremona e Lecco, uno a Lodi e Sondrio. Il totale sono i 64 seggi disponibili.
Gli elettori lombardi hanno a disposizione una scheda e due voti, uno per i candidati presidente, l’altro per i candidati al Consiglio. Sei i candidati a governatore. L’uscente Roberto Formigoni che corre per Pdl, Lega e Destra, lo sfidante più accreditato, Filippo Penati, sostenuto da Pd, Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà, Verdi, Pensionati e Partito socialista. Savino Pezzotta è l’uomo dell’Udc. Vittorio Agnoletto è il candidato di Rifondazione Comunista e Partito dei Comunisti italiani, uniti nella Federazione della sinistra. Restano il candidato dei «grillini» Vito Crimi e quello di Forza Nuova Gianmario Invernizzi.
Si vota domenica dalle 8 alle 22, e lunedì dalle 7 alle 15. Le operazioni di scrutinio inizieranno lunedì subito dopo la chiusura della votazione. Si può votare per una delle liste provinciali, e il voto va anche al candidato presidente collegato. Oppure usare il voto disgiunto: scegliere una delle liste provinciali e il candidato governatore di un’altra lista, o coalizione. Terza possibilità è votare solo per uno dei candidati a governatore. Il voto concorre alla vittoria del candidato ma non alla formazione del consiglio. L’elettore ha anche a disposizione un voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere nella lista di partito prescelta, scrivendo il nome accanto al simbolo.
Alle ultime Regionali, nel 2005, Formigoni ha vinto in regione con il 53,9 per cento, mentre Riccardo Sarfatti si è fermato al 43,2 per cento. Anche nel Comune di Milano prevalse il centrodestra, con il 52,7 per cento, contro il 44,9 del centrosinistra, che comprendeva anche Rifondazione Comunista. Quanto ai partiti, in Lombardia Forza Italia e An (oggi nel Pdl) in Lombardia arrivarono al 34,6 per cento, la Lega raccolse il 15,8, e Uniti nell’Ulivo (oggi Pd) il 27 per cento. A Milano Forza Italia e An hanno superato il 40 per cento, il Pd al 26,2, mentre la Lega si è fermata al 7,4 per cento.
In Lombardia si vota anche in 56 Comuni. Fra cui tre capoluoghi di provincia: Lecco, Lodi e Mantova, oltre che in altri nove Comuni con più di 15mila abitanti. In provincia di Milano a Bollate, Cologno Monzese, Corsico, Parabiago, Segrate e Trezzano sul Naviglio.

Nel Pavese a Vigevano e Voghera. In Brianza a Seregno e Desio. Nel Varesotto a Samarate, Saronno e Somma Lombardo. Per le elezioni provinciali e comunali, lo scrutinio avrà, invece, inizio alle ore 8 di martedì 30 marzo.

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