Allegri e il Milan sul mercato Rinforzi o si rischia lo scudetto

Tenete a mente la frase di Ringhio Gattuso a pochi minuti dalla fine del rocambolesco 4 a 4 contro l’Udinese: «Se non lo vinciamo quest’anno non lo vinciamo più lo scudetto». Sembra l’annuncio dello scampato pericolo, è invece l’appello disperato rivolto alla società per tornare sul mercato e provvedere a puntellare il gruppo. Dello stesso avviso di Gattuso, è Massimiliano Allegri, che sull’argomento ha rinviato ogni decisione «al ritorno di Galliani dal Brasile». Eppure, tra il prologo a Milan-Udinese e il suo discusso epilogo con le feroci stroncature dedicate alla difesa (Amelia, Abate, Bonera e Antonini nel mirino dei critici), è cambiata la strategia del Milan. Alle ore 14 Mauro Tassotti, intervenendo a Sky, ha ripetuto l’opinione espressa da Allegri il giorno prima, in conferenza-stampa. «Ci serve un centrocampista». Alle ore 17, con quei 4 gol sulla schiena, l’obiettivo è diventato un altro: serve come il pane un difensore, in particolare un laterale sinistro, si son detti nel segreto dello spogliatoio.
La spiegazione della strategia cambiata è duplice: 1) merito di Strasser che ha convinto in una partita intera dopo il debutto a Cagliari; 2) demerito della candidatura di Lazzari,bocciata da Galliani e Braida oltre che da qualche influente senatore. «Lazzari non ci cambierebbe la vita» è il giudizio raccolto a Milanello nei giorni scorsi. In particolare, il primo e unico colloquio telefonico tra Cellino e Galliani è andato a vuoto. Il Milan ha chiesto Lazzari offrendo in cambio il 50% di Astori, il difensore centrale attualmente a disposizione di Donadoni, Cellino ha ritenuto l’offerta poco allettante e definito Lazzari incedibile (avendo promesso tra l’altro Pinardi al Sassuolo). Adesso anche Allegri si è convinto che sono altrove le esigenze del Milan: in difesa, insomma.
Qui gli acciacchi traditi da Zambrotta e Nesta hanno resto indispensabile il ricorso a Bonera e Antonini il cui rendimento è giudicato poco affidabile. Jankulovski è rientrato da Dubai con una lesione muscolare e, particolare non trascurabile, non è mai stato utilizzato. Non solo. Da Genova è possibile raccogliere il rimpianto di Kaladze, liquidato in fretta, giudicato ormai “bollito” e invece recuperato dal Genoa. «Sta giocando bene e risolvendo molti problemi a Ballardini» fanno sapere gli amici del georgiano.
Le tracce dell’interesse milanista portano a Lisbona, alla rosa del Benfica nella quale spiccano due nomi su tutti: David Luiz, classe 1987, brasiliano ma con passaporto portoghese dal 2010, utilizzato in coppia con Thiago Silva nella Seleçao, centrale difensivo, e Fabio Coentrao, classe 1988, portoghese, convocato da Queiroz al mondiale del 2010, terzino. Nonostante la presenza di Rui Costa come dirigente del club, le trattative sono bloccate dalle richieste onerose del Benfica. Per arruolarne uno dei due, occorre investire una cifra consistente, tra i 10 e 15 milioni di euro. Troppi per le casse di via Turati dove l’azionista ha già effettuato cospicui sacrifici durante il calcio-mercato estivo. Ci sarebbe bisogno di un altro assegno, perciò. Per sciogliere lo scetticismo di Berlusconi, Allegri è disposto a spendere il proprio credito presso il presidente, grazie all’eccellente rapporto con l’inquilino di Arcore.


Infine c’è da fare i conti con la questione Pato, finito nel mirino del Chelsea, a dar retta ai tabloid inglesi. Da questo orecchio, Galliani non vuole sentirci. E meno male. Visto che si può discutere su tutto, tranne che sul talento del Papero e sui suoi numeri di gol (48 in meno di 100 presenze).

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