Allegri inventa il Milan Cassano e Ibra la vittoria

Milano La serata maledetta del Milan si apre con l'acciacco a Gattuso durante il riscaldamento, prosegue con l'infortunio grave a Nesta (lussazione alle spalla sinistra, stop di 2-3 settimane) e si conclude con lo squillo di tromba di Ibrahimovic. Tocca sempre a lui, dopo gli errori a ripetizione di Robinho davanti alla porta (almeno due clamorosi), togliere le castagne dal fuoco e domare il Cesena mai pericoloso d'accordo, sempre in partita, fino al recupero addirittura. All'improvviso, Allegri si ritrova senza centrocampo e deve inventarsi Thiago Silva organizzatore di gioco con una scelta che lo premia perché il brasiliano dimostra di avere talento e scuola per sdoppiarsi. Col passare dei minuti migliora la perfomance e si dimostra un collaboratore prezioso per la difesa. Alle sue spalle provvede Yepes con una prova confortante, di grande nerbo e anche sicurezza nella sera in cui il gruppo perde la famosa coppia (Thiago spostato e Nesta ko), mentre davanti il famoso trio IBRACABINHO può collezionare un bel numero di occasioni da gol senza riuscire a mettere in sicurezza il risultato.
Anzi lo sbocco a fine primo tempo è merito di un intelligente assist di Cassano per il socio in affari svedese su cui però Pellegrino, intervenendo preoccupato da dietro, fa fuori amici e rivali procurando così l'1 a 0 che taglia le gambe ai romagnoli. Il Cesena di ieri sera non è quello ammirato contro l'Inter e non solo per l'assenza di Giaccherini e di altri tre-quattro titolari che pure possono fare la differenza da quelle parti. Davanti, nonostante la presenza prima di Budan e poi di Bogdani, non riesce a spaventare Abbiati se non dopo un retropassaggio del disastro Antonini con Schelotto che si lascia murare dal portiere di giallo vestito. Più avanti, nella seconda frazione quindi, il Milan si organizza in qualche modo con un centrocampo raffazzonato eppure riesce a collezionare una-due-tre occasioni da gol. Chi vuole chiudere la sfida e mandare tutti al calduccio? Cassano ci prova, Robinho pure ma la sua mira è talmente maldestra da provocare qualche scompiglio anche in panchina dove Allegri perde la sua proverbiale pazienza. Nel finale Robinho prende anche un palo dopo aver scartato Antonioli.

Allora Ibra decide che non è il caso di passare altri secondi con l'angoscia e provvede a confezionare il sigillo numero 17 della sua stagione rossonera. La speranza dei suoi è che quel numerino non gli porti sfortuna. Al Milan porta i 3 punti che servono per tenere lontano il Napoli e approfittare della caduta dell'Inter.

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