«Milan-Juventus in uno stadio pieno può fare solo del bene al calcio italiano». Parola di Max Allegri che conosce bene San Siro, il Milan e sta imparando a conoscere la Juve, che a Milano ha visto un gol di Muntari annullato e, forse, in quell'episodio ha lasciato tante possibilità di riconquistare uno scudetto. Ormai ricordi e panchine si incrociano. Allegri su quella bianconera. Inzaghi, il nemico in casa, su quella che fu sua. In fondo, Allegri aveva capito tutto fin da quando gli disse qualcosa a brutto muso. Ma ormai sono ricordi e l'ex tecnico rossonero è un concentrato di moderazione e diplomazia: «Per me non sarà una partita uguale alle altre. Se dicessi così non sarei umano. Al Milan sono stati tre anni e mezzo indimenticabili, che fanno ormai parte del passato e della mia vita professionale. Sarà una serata con forti emozioni, perchè è normale che sia così».
Tutto corre e scorre. Stavolta Milan-Juve va vista con occhi da squadra primattrice. «Giocare a San Siro non è mai semplice per nessuna squadra. Noi dobbiamo avere la consapevolezza di essere un squadra forte, però dobbiamo avere grande rispetto per il Milan».
Ideale per fare un dispetto a Inzaghi. Inutile chiedere occhi dolci. Allegri lo fa capire con un giro di parole che riassunto dice così: io ho fatto la gavetta da allenatore, lui è sponsorizzato, non ha fatto scale. Leggere: «Trascorsi burrascosi? Ma no, assolutamente. Diciamo che io e Filippo abbiamo due storie completamente diverse alle spalle. La mia carriera da calciatore non è paragonabile alla sua. Per quanto riguarda la carriera da allenatore, io ho iniziato dalle piccole squadre e attraverso i risultati sono riuscito fortunatamente ad arrivare ad allenare il Milan e la Juventus, oltre i primi tre anni di Serie A a Cagliari, mentre lui ha avuto la fortuna e la responsabilità di allenare il Milan, che è casa sua. Gli auguro tutte le fortune del mondo magari da dopodomani perchè domani ci terrei a vincere io».
La Juve recupera Vidal, ha annunciato il tecnico. «E in settimana spero di recuperare Andrea (Pirlo, ndr), come lo stesso Barzagli e lo stesso Marrone».
Infine un elogio al mercato estivo del Milan, quasi volesse parlare di Galliani(ehm!) «Hanno preso 6-7 giocatori titolari. Gli ultimi due, Torres e Bonaventura, hanno grandi qualità tecniche e morali. Stanno ricostruendo quello che negli ultimi sei mesi era andato perso.
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