Milano La serenità del più forte o buon viso a cattivo gioco. Oppure una maschera indossata per non dire quello che pensa veramente. Massimiliano Allegri aspetta la Juventus senza piangersi addosso. E dire che ne avrebbe motivo perché il carnevale per ora gli ha riservato solo brutti scherzi: la conferma della squalifica di Ibrahimovic, i forfait di Boateng e Maxi Lopez e i veleni dal fronte bianconero.
«A Torino sono nervosi? Parliamo di una partita che vale una stagione. Da anni questa non era una sfida scudetto: forse si era persa labitudine
». Lallenatore rossonero serve la prima stoccata col sorriso sulle labbra. I più maliziosi tra le righe possono leggere due messaggi. Primo: il Milan dopo calciopoli di sfide decisive ne ha già giocate, mentre la Signora è sempre rimasta a guardare. Secondo: per salvare lannata lui ha anche la Champions, a Buffon e compagni non può bastare la coppa Italia. E quando è chiamato a dare un parere sul contributo di Conte nella rinascita della Juve arriva laltra puntura: «Marotta ha detto che non devo guardare in casa daltri e allora non dico nulla, non vorrei toccare equilibri delicati
Scherzo? Io mi diverto».
Dice, invece, che gli piace guardare in faccia la realtà. E quindi prende atto della decisione della Corte di Giustizia Federale di respingere il ricorso per la squalifica di Ibrahimovic. Allegri non si scompone: «Io lho presa bene, tanto non possiamo farci niente. Dobbiamo accettarla e preparare serenamente la partita». Per la rabbia rimanda al comunicato dei piani alti di via Turati: «Ha già detto tutto la società». Lui preferisce affidarsi alle battute dovendo fare a meno di un giocatore che ha segnato più di tutti gli attaccanti bianconeri messi assieme: «Certo che pesa la sua assenza. Alto comè pesa 100 kg
».
E per sostituirlo non potrà contare su Maxi Lopez, la riserva naturale, e neppure sul fisico di Boateng. Neanche convocati. Ma nemmeno gli infortuni riescono a scalfirlo, anche se una riflessione dovrebbero aprirla. Perché non può essere solo sfortuna se tutti i rossoneri hanno dovuto fare i conti almeno una volta con linfermeria in questa stagione. Allegri se la cava così: «Sarebbe stato bello averli tutti, ma la squadra è pronta per fare una partita importante. Diciamo che con tanti assenti è più difficile sbagliare le scelte. Dormo meglio? Dormo
». Gli unici due ballottaggi dovrebbero averli vinti Mexes e Antonini su Nesta e Mesbah. Per il resto Muntari titolare e davanti spazio a un attacco di piccoletti con Emanuelson alle spalle di Robinho e Pato. Il tecnico rilancia il Papero e scommette su di lui per confezionare lo scherzo di carnevale tricolore alla Signora: «Viene da una buona settimana di lavoro. Sarà ultra-motivato come gli altri, farà una grande gara».
Convinto comè nel riconoscere i meriti della Juventus: «È cresciuta molto. Ha cambiato modo di giocare, è più solida. Merita la posizione perché è ancora imbattuta». Ma avvisa Conte che lo ha già battuto due volte, un tabù da sfatare: «Rispetto allandata e alla coppa Italia sarà tutta unaltra storia. Loro aggrediranno subito, noi dovremo ribattere colpo su colpo». Il pericolo numero uno si chiama ancora Pirlo, il grande ex. Cè chi non ha mai smesso di rimpiangerlo, ma Allegri taglia corto: «È storia di sei, sette mesi fa. Le sue qualità sono fuori discussione. Buffon e Marotta sognano due gol di Andrea? Lo lascio libero
». Il refrain carnevalesco «un concetto, una battuta» non fa sconti a nessuno, nemmeno al vituperato terreno di San Siro, rizollato per lennesima volta: «Meno male, contro lArsenal era di tre colori».
Non si scherza più quando si parla della posta in palio: «Vincere anche giocando male? Ci metterei la firma. Ma sono sicuro che per conquistare i tre punti dovremo giocare bene tecnicamente. Servono testa, fisico e un buon approccio». Allegri fiuta il momento importante e avvisa la sua truppa: «Speravamo di avere qualche punto in più. Dopo il duro lavoro di Dubai non siamo ripartiti bene, ma adesso ci siamo ripresi». E guai a fermarsi, soprattutto in una sfida contro lunica rivale per il titolo: «Sarà lotta Milan-Juve fino alla fine. Le altre sono troppo staccate».
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