Sport

Alonso-Raikkonen, una strana alleanza

Fernando: «Kimi è il pilota che stimo di più» Il finlandese: «Correre assieme? Perché no?»

nostro inviato a Shanghai

Il caldo, rovente Fernando Alonso, e il freddo, glaciale Kimi Raikkonen. Sono loro la strana coppia della Formula 1. Il primo che vorrebbe la Ferrari e il secondo che già ce l’ha. Lo spagnolo che sarà campione solo, e soprattutto, se Kimi si piazzerà dietro di lui e davanti a prodigio Hamilton, e il finlandese che vestirà per la prima volta la maglia di campione del mondo vincendo e se Alonso, in un impeto, butterà fuori il prodigio di cui sopra in un duello all’ultima curva.
Forse per questo il Gran premio del Brasile in programma fra due domeniche a San Paolo è molto più di una corsa che aggiudica il mondiale: è un congresso di Vienna del motorismo, una conferenza di Yalta della Formula 1, perché la kermesse paulista ci dirà chi è il nuovo campione del mondo, ma traccerà anche le linee guida del Circus del futuro. Perché il mondo che corre è vicino alla svolta: fuori i vecchi leoni come Schumi, dentro i nuovi padroni come Raikkonen, 28 anni, e Alonso, 26. Ragazzi che non provano più soggezione e vogliono e devono far sentire la propria voce. Per questo rispediscono al mittente le critiche di Ecclestone sul loro scarso impegno per la F1. «Se in Spagna si fa il tutto esaurito è solo per merito mio», ha detto Fernando; «Bernie può pensarla come vuole, ma io non mi curo di quel che la gente dice di me», ha sibilato Kimi. Per cui, la sensazione forte, è che tra i due ci sia un’intesa che va ben al di là della reciproca stima. «Il pilota che apprezzo di più, l’unico pilota che reputo davvero al mio livello – ha confidato Alonso – è Kimi. Mi piacerebbe davvero averlo per compagno». Meno prolisso, meno romantico, ma anche Raikkonen la pensa più o meno alla stessa maniera: «Alonso in squadra con me? Sarebbe interessante», ha detto di recente.
Ecco spiegato come mai la sfida di San Paolo assume valore doppio: perché i due ragazzi, oltre a intravedere un futuro in rosso assieme, si preparano anche a prendere per mano la F1 del futuro; il tutto, mentre la Fia, Ecclestone, e molti potenti sponsor dei motori cercano di prendere per mano Hamilton. Che Alonso e Raikkonen vogliano diventare figure simbolo della nuova F1 lo dimostrano soprattutto la difesa forte e decisa dello spagnolo nei confronti dei piloti accusati dalla Fia di aver ostacolato Hamilton (il caso Kubica) e il modo di vivere libero da condizionamenti del nordico.
Tutto questo, in pista, a San Paolo, potrebbe concretizzarsi in un tacito accordo tra Fernando e Kimi per giocarsi a due il titolo. Raikkonen sa infatti che la stragrande maggioranza dei piloti vede male Hamilton; sa che Alonso, piuttosto che lasciare la McLaren con Lewis campione del mondo, tenterà il tutto per tutto e ci potrebbe scappare un regalo iridato insperato per lui e la Ferrari; soprattutto, Kimi sa che è meglio sia un due volte campione a vincere il titolo sulla sua ex macchina, piuttosto che un esordiente. Chiamatela politica a trecento all’ora. Se poi la Rossa sarà della partita, se poi sarà duello anche fra i due amici, che vinca il migliore. Saranno comunque applausi fra futuri compagni.

Tanto più che la storia li aiuta: dal ’50 ad oggi, nelle otto occasioni in cui il mondiale si è deciso con un tris di piloti all’ultima gara, solo tre volte il leader ha poi vinto il titolo.

Commenti