Alpini in città, primo arresto per il decoro

Alpini in città, primo arresto per il decoro

(...) L’ecuadoriano ha ingaggiato un vero corpo a corpo con i poliziotti che lo scortavano. Per tre di loro, raggiunti da colpi sferrati dallo straniero, si è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso per varie ecchimosi ed escoriazioni che guariranno tra i 5 i tre giorni. Ma la scenataccia del 31enne straniero non si è limitata al viaggio di trasferimento da piazza Fontane Marose alla questura. Anche negli uffici di polizia lo straniero ha dato in escandescenze riuscendo a colpire al volto l’operatore della Scientifica che stava procedendo alla fotosegnalazione. Alla fine gli agenti hanno avuto ragione dell’ecuadoriano che è stato arrestato. Per lui, oltre al quella per atti contrari alla pubblica decenza, è scattata la denuncia per minacce, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Un altro uomo è stato denunciato per possesso di un coltello di genere proibito. Lo hanno sorpreso in via Turati i carabinieri di Carignano e un alpino della brigata Taurinense che era in pattuglia con loro. Entrambi gli episodi sono i primi legati alla presenza in città di contingenti dell’Esercito, nel caso di Genova di squadre del Corpo degli Alpini. Un argomento che ha fatto discutere molto, con alcuni esponenti della giunta comunale di centrosinistra, come l’assessore alla Sicurezza, Francesco Scidone, contrari alle disposizioni del governo che, con le dichiarazioni del Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, avevano confermato una quota di cento militari da assegnare alla città della Lanterna. Da parte del centrodestra, al contrario, erano venuti plausi all’offerta di Roma che, al di là delle polemiche locali, aveva avuto seguito con l’arrivo dei primi militari in città. Ora, l’arresto di piazza Fontane Marose e la denuncia di via Turati, appaiono esempi di come la collaborazione tra soldati e forze dell’ordine diano frutti positivi creando situazioni di sicurezza più diffusa che in passato. Il capitano Bruno Vio, responsabile della comunicazione per il 1° Reggimento di artiglieria di montagna di Fossano (Cuneo), da cui provengono gli Alpini assegnati a Genova, ha commentato l’arresto dello straniero effettuato venerdì. «È la dimostrazione - ha detto - che la collaborazione tra Esercito e forze dell’ordine produce risultati positivi. I nostri militari sono addestrati ad affrontare questo tipo di situazioni. Fermo restando che tutte le incombenze di pubblica sicurezza restano di competenza degli ufficiali preposti, siano essi carabinieri o poliziotti».

Il capitano Vio ha giudicato molto soddisfacente l’integrazione tra gli Alpini e la città di Genova, «Che ha consolidate tradizioni alpine, tanto che otto anni fa - ha ricordato - ha ospitato il raduno nazionale delle Penne nere».

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