Cronache

ALPINI PER SEMPRE Sanno di mare ma portano la penna nera

Edoardo Musicò

Hanno la cadenza ligure e la penna nera. Sono gli Alpini di casa nostra, con-siderata da tutti terra di marinai per eccellenza. Ma l'amore dei liguri per la montagna non è da meno. E dall'escursionismo all'arruolamento negli Alpini, il passo è stato breve per migliaia di giovani che hanno scritto le loro pagine di gloria e, purtroppo, di sangue in tante campagne militari. A ricordare lo spirito di sacrificio delle Penne Nere della nostra regione e a conservarne la tradizione ci pensano da anni le sezioni liguri dell'Associazione Nazionale Alpini (A.N.A.) che vantano 7650 iscritti di cui 3500 a Genova, 1800 a Savona, 1250 a Imperia e 1100 a La Spezia. Oltre ai soci effettivi, che hanno prestato servizio militare negli Alpini, vi sono innumerevoli soci aggregati, i cosiddetti «Amici degli Alpini».
Ma la passione per la montagna dei liguri risale a molto prima della fondazione del Corpo, avvenuta nel 1872, come confermano i dati della sezione Genova del Club Alpino Italiano (CAI). Lorenzo Pareto aveva esplorato a lungo le Alpi Marittime e Apuane già nel 1830, mentre il primo genovese a scalare il Monte Bianco, nel 1840, fu il marchese Imperiale di Sant'Angelo. Nel 1880 il CAI, fondato 17 anni prima e con sede a Torino, approvò la nascita della sezione genovese e, allo scoppio della 1° Guerra mondiale, oltre 200 dei suoi associati si arruolarono prevalentemente negli Alpini e 37 morirono in combattimento. I loro nomi sono ricordati sul cippo del Monte Lavagnola - in posizione panoramica tra le Valli Scrivia, Trebbia e Fontanabuona - e sulla targa murata posta in vetta all'Argentera, in provincia di Cuneo. Il battaglione Pieve di Teco e la divisione Cuneense hanno accolto nelle loro fila molti liguri nella 2° guerra mondiale e gran parte di loro non è tornata a casa.
La storia di tanti liguri s'intreccia, da oltre 130 anni, con quella del Corpo degli Alpini che è stato più volte riorganizzato secondo le necessità. Dalle prime 15 compagnie, si è passati ai 7 reggimenti del 1887 e al successivo battesimo del fuoco nella battaglia di Adua del 1896. Nella prima guerra mondiale, gli Alpini intervennero con 4 divisioni e, nel secondo conflitto, furono addirittura sei le divisioni alpine gettate nella mischia. Alle bandiere di guerra dei reparti sono state conferite 73 medaglie al Valor Militare, di cui 11 d'oro, 50 d'argento, 11 di bronzo, oltre a una Croce di guerra e 11 Croci di Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia. Dopo la recente trasformazione dell'esercito di leva in forze armate professionali, operative anche nelle missioni all'estero, gli Alpini sono attualmente inquadrati nel comando divisione Tridentina e nelle brigate Julia e Taurinense con dieci reggimenti, tra cui unità specializzate, come il 4° Alpini paracadutisti.
«Appare ormai chiaro - spiega Gianmario Sampietro, consigliere e addetto stampa della sezione Genova dell'ANA - che, con l'abolizione del servizio di leva, le tradizionali zone di reclutamento alpino sono diventate... sterili. Il servizio militare è diventato una professione e occorrerebbe che nei nostri ragazzi ci fosse una vera e propria vocazione per arruolarsi. In ogni caso, se un giovane, proveniente dai territori che davano tradizionalmente Alpini all'Esercito, è interessato e ci informa in tempo delle sue intenzioni, noi dell'ANA ci adoperiamo a caldeggiarne l'inserimento in un reparto alpino. Alcuni ragazzi della provincia di Genova prestano già servizio negli Alpini, ma si tratta di non più di una decina di persone. La peculiarità di essere tutti di una zona, fare la naia nello stesso battaglione del nonno e del padre, riportare in paese il senso della disciplina, con l'orgoglio di aver contribuito a continuare una tradizione, sono ormai ricordi da coltivare. È stato disposto un diverso modello di difesa e con questo bisogna fare i conti. Certamente, in noi, oltre ai ricordi, ci sono molti rimpianti per ciò che era e ora non è più!».
Ma tante tradizioni sopravvivono e, dato che ogni alpino ama la montagna e il canto, i soci ANA, con i coristi congedati dalla divisione Taurinense, hanno creato il coro Soreghina che ha partecipato a tutte le manifestazioni e concerti dell'Associazione e nelle cerimonie al Cimitero di Staglieno in memoria dei caduti, mentre presso il gruppo Alpini di Rossiglione opera il coro «Rocce Nere» che vanta presenze in Italia e all'estero e iniziative benefiche, compresi concerti in case di riposo e ospedali. Di grande successo i concerti natalizi dei gruppo canori «Voci d'Alpe» di S.Margherita Ligure e «Monti Liguri» presso il gruppo Alpini di Sestri Ponente. Repertorio classico alpino anche per il coro «Monte Zerbion», gruppo S. Olcese. Nati dalla passione di amici, tra un canto e l'altro durante le escursioni in montagna, questi cori di decine di elementi competono anche nei concorsi e festival canori a livello nazionale ed internazionale.
E le Penne Nere non trascurano nemmeno lo sport, a cominciare dalla gara podistica annuale Stragenova, in collaborazione con il Gruppo Sportivo Alpini, che organizza anche quattro corse in montagna: la marcia dell'Alta Val Bisagno, «Dell'Antola», la «Villa Gentile-Monte Fasce» e il «Giro di Chianale» in Val Varaita. I soci volontari della sezione Genova dell'ANA gestiscono, nei mesi estivi, il rifugio «Regina Elena» nel Parco Naturale dell'Argentera, per gli appassionati escursionisti.
Fotografie, documenti, uniformi, distintivi, cimeli ed equipaggiamenti, oltre ad una biblioteca con oltre 150 volumi, sono accessibili al pubblico presso il museo di Savignone in cui, tra le numerose sale, spicca il vano in cui è ricostruito il «Caposaldo Frabosa», allestito sul fronte russo. Per informazioni: ANA sezione Genova, Mura delle Cappuccine 33, tel./fax 010/587236, sito http://www.alpinigenova.org. Dal sito nazionale http://www.ana.

it si accede a tutte le sezioni liguri e italiane create dagli Alpini.

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