Alta moda, Lella Curiel rilancia lo stile milanese

La collezione, dedicata ai fasti meneghini, ha sfilato fra i Vip ieri sera a Palazzo Bovara

Paola Bulbarelli

«Perché Milano non deve avere la sua nicchia d'alta moda?». Da lì, e senza nessuna polemica, è partita Lella Curiel quando ha deciso di presentare la sua collezione haute couture nella capitale lombarda anziché a Roma, da qualche anno la città d'elezione dove le case di moda si riuniscono per i défilé dell'alta moda.
Un evento doppiamente speciale quello organizzato ieri sera quindi: da un lato la protagonista, la Curiel Couture, dall'altro il momento straordinario inserito nella settimana di Milano Moda Uomo. «Roma si è un po' svuotata dei suoi contenuti di base. Va bene per chi è già lì, ma per chi come me deve preventivare spese non indifferenti, il gioco non vale la candela».
D'altronde, come giustamente è stato sottolineato, nomi quali Ventino, Versace, Ferrè e ora anche Armani hanno preferito varcare i confini e andarsene a Parigi, patria dell'alta moda. «Milano, a questo punto, rappresenta un'opportunità in più. Se non funzionasse, torno a Roma o decido anch'io per Parigi».
Intanto, a Palazzo Bovara, in corso Venezia, ha sfilato la Haute Couture autunno/inverno 2005/2006 firmata da Lella Curiel. Nello storico cortile s'è visto, anche con un filo di nostalgia, ripercorrere quegli anni milanesi che hanno fatto la storia della città. Non un caso che la collezione avesse pure il titolo «Vestivamo alla milanese». «Lo stile ripercorre con una zoomata - spiega la stilista - tutti gli anni gloriosi della Milano dei gran premi a San Siro, delle prime alla Scala, dei grandi matrimoni che vedevano unirsi aristocrazia e industria, di quella Milano elegante, riservata, ma non meno femminile, civettuola e in qualche modo un po' rivoluzionaria essendo un imperativo, all'epoca, seguire i look dettati dalla couture parigina».
Una Milano che non esiste più? «È senz'altro una Milano diversa. Era la Milano che Brunetta e Camilla Cederna riportavano con tanta astuta arguzia sulle pagine del vecchio Espresso che ha fatto epoca».
Certamente in molti ricordavano i tempi passati, ma è fuori discussione che la collezione vista in passerella di antico non aveva nulla. Classica sì, ma con grinta e con una buona dose di seduzione. Tanti i tailleurs con guarnizioni di pelliccia, con bordi e giochi di crochet, tante le gonne drappeggiate o strettissime. E poi chiffon a profusione, ricami e gioielli. In primo piano le gambe ma anche i decolleté e le schiene nude si sprecavano. La serata, con scopi benefici, contribuirà a finanziare il progetto Interregionale Pediatrico Airc. Testimonial Dora Rutigliano, conduttrice della rubrica «Sipario» del Tg 4 di Emilio Fede. In prima fila, tra i tanti vip presenti tra cui Paolo Ligresti, non poteva mancare Giovanni Bozzetti, assessore alla Moda del Comune: «È fuori discussione che la moda ha alle spalle il Comune e l'intera città. Per questo ho invitato la signora Curiel a sfilare il prossimo settembre all'Ottagono e spero che anche altri siano disponibili a portare la moda tra la gente». Una necessità quasi palpabile visto che le sfilate sono accessibili solo agli addetti ai lavori. «L'intenzione è quella di organizzare eventi collaterali nello stesso spirito del Salone del Mobile. L'imperativo deve essere: coinvolgere la città». E la presenza del Comune si è fatta sentire anche in queste intense giornate di moda maschile con la messa a disposizione di sei pullman dell'Atm.

Che il Comune ha pagato.

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