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Un’altra ondata di maltempo: Italia sotto zero

Le previsioni: la prossima settimana neve al nord e piogge al centro-sud. Allarme per il livello dei fiumi che sarà in aumento

da Milano

Il maltempo incombe ancora sull’Italia e già per metà dicembre si prevede l’arrivo di un’altra ondata di freddo, per la precisione tra il 13 e il 17 dicembre prossimi. Il nord sarà sotto zero, con grandi probabilità di nevicate, mentre al centro-sud tornerà la pioggia. È allarme per i livelli dei fiumi che vengono monitorati dalla Protezione civile. Ma le festività natalizie dovrebbero essere a prova di gelo. E intanto l’inverno che ci aspetta si prevede un po’ più freddo del normale, con siccità nelle regioni di nordovest e pioggia su quelle adriatiche e del sud. Si conferma così una tendenza già registrata negli ultimi due inverni passati.
Queste le anticipazioni stagionali elaborate dal Centro Epson Meteo. «I modelli climatici elaborati dai principali centri meteorologici mondiali - ha detto il meteorologo Mario Giuliacci - sono in totale disaccordo su come sarà il clima del prossimo inverno in Italia: chi lo vede freddo e siccitoso, chi tiepido e piovoso, chi nella norma, insomma una vera e propria babele. Comunque sulla base di uno studio elaborato presso il Centro Epson Meteo, sembrerebbe più probabile che questo inverno risulti un po’ più freddo del normale, siccitoso sulle regioni di nordovest e piovoso su quelle adriatiche e al Sud». A breve termine, per quanto riguarda il mese di dicembre, le proiezioni del modello climatico del Centro Epson Meteo vedono ancora il protrarsi del freddo, soprattutto sul Nord Italia, per tutta questa settimana. Seguirà poi un rialzo termico di breve durata perché tra il 13 e il 17 del mese l’Italia sarà ancora preda della morsa del gelo per l’arrivo di una nuova ondata di freddo. «Nell’ultima decade del mese, però - assicura Giuliacci - proprio in coincidenza delle Festività natalizie, le temperature risaliranno fino a portarsi su valori normali».
Le previsioni elaborate da Epson si basano, ha spiegato Giuliacci, sull’andamento previsto di tre parametri fondamentali. «In primo luogo - ha riferito l’esperto meteo - la circolazione atmosferica sull’area euro-atlantica che, secondo le proiezioni elaborate presso il MetOffice Inglese, dovrebbe essere caratterizzata da frequenti incursioni dell’anticiclone delle Azzorre verso l’Inghilterra e l’Islanda». Situazione, questa, che favorisce in genere la discesa di aria fredda dalla Scandinavia verso i Balcani la quale poi sfocia sull’Adriatico con freddi venti di Bora e precipitazioni abbondanti, anche nevose, sul versante adriatico dell’Appennino.


In secondo luogo, secondo le proiezioni della Noaa ( National oceanic atmospheric admistration), nei prossimi mesi sarà assente il Nino, «quell’anomalo surriscaldamento di una larga fetta del Pacifico equatoriale (un’area pari a circa un settimo di quella del pianeta) cosicché - aggiunge Giuliacci - in questo inverno non vi sarà un trasporto di calore dal Pacifico verso il resto del pianeta». Terzo elemento, la quantità di calore inviata dal sole sulla terra (che ha un andamento ciclico di 11 anni ed è legata al numero delle macchie solari) «sta toccando il valore minimo proprio in questo periodo».

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