Un’altra settimana di passione prima di tornare alla normalità

I disagi non sono ancora finiti: ci vorranno 48 ore per riaprire tutti gli impianti di carburante

Ci vorrà una settimana per ristabilire la completa normalità. Al di là delle parole della politica che sostiene di aver risolto il problema, la realtà racconta due giorni di blocco che il paese farà fatica a smaltire. I guai più grossi li affronterà la distribuzione dei prodotti alimentari, tanto che la Coldiretti ha già fatto sapere che occorre vigilare in questo arco di tempo per fermare accaparramenti, rincari e speculazioni che si stanno verificando sul mercato. Da stamane la fine del blocco potrà consentire la ripresa delle spedizioni di migliaia di tonnellate di frutta e verdura ferma a marcire nelle aziende agricole, nei magazzini e nei mercati, ma anche di garantire la normale distribuzione di mangime negli allevamenti che potranno tornare a consegnare quotidianamente il latte prodotto. Il fermo degli autotrasporti, secondo le stile della Coldiretti, ha causato danni per 50 milioni di euro al settore agroalimentare in Italia e all’estero, dove i danni rischiano di essere strutturali con importanti fette di mercato che sono state occupate da concorrenti stranieri come nel caso degli agrumi provenienti dalla Spagna.
Due giorni, invece, saranno necessari per riequilibrare la situazione dei distributori di benzina ormai quasi completamente esauriti in gran parte del Paese. La previsione è di Pasquale De Vita, presidente dell’Unione petrolifera italiana. «Ci vorranno quarantotto ore perché si torni a regime - ha spiegato - anche se già da oggi sicuramente la situazione migliorerà».
Quanto al possibile danno che il settore può aver subito a causa del blocco dei rifornimenti, il numero uno dell’Up spiega che «esso è poco quantificabile, anche perché qualcuno aveva fatto rifornimento in previsione dello sciopero». Proprio la mancanza di benzina ha causato i maggiori problemi all’Italia.

Nelle città la maggior parte dei benzinai è rimasta a secco e i pochi aperti hanno finito ben presto le scorte, presi d’assalto da lunghe code di automobilisti inferociti. Per alleggerire i disagi nei prossimi giorni, le sigle dei gestori dei distributori stanno decidendo se tenere gli impianti aperti sia sabato che domenica.

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