Altra sfida secca a Marassi per «vendicarsi» del Ravenna

E adesso l’ammazzagrandi. La bestia nera. Insomma, il Ravenna. Ancora gara secca, solo andata. Ma stavolta da disputarsi in casa, non nel campo maledetto (quello della mancata promozione firmata Novellino-Jachini, e di quell’esordio della maledetta C1 con il risultato del campo ribaltato a tavolino solo dopo nove mesi nell’anno delle farse giuridico-sportive). Il nuovo regolamento della Tim Cup (alias Coppa Italia) prevede che solo per le semifinali ci saranno gare di andata e ritorno. Prima e dopo soltanto match unici, giocati in casa della squadra meglio piazzata lo scorso campionato. Il Ravenna, retrocesso in Lega Pro (come il vezzo del ragionier Macalli ha preteso di chiamare la serie C1), dovrà rendere visita al Genoa che, in caso di successo, dovrà vedersela negli ottavi con i campioni d’Italia dell’Inter, ovviamente a San Siro senza possibilità del «ritorno» al Ferraris. A quando Genoa-Ravenna? Il 18 settembre oppure il 2 ottobre. Saranno le società a scegliersi la data, sulla base degli accordi per i diritti tv.

Il Genoa, squadra migliore - classifiche alla mano - tra quelle in campo, dovrà vedersela con la rivelazione della Coppa, il Ravenna che dopo aver liquidato il Castellarano per 5-1, ha espugnato il campo del quotato Rimi (ai calci di rigore dopo il 3-3 del novantesimo) prima di compiere l’impresa del terzo turno, vincendo 2-1 in casa del Palermo di Zamparini e Colantuono. Una squadra da prendere con le molle, il Ravenna. E il Genoa lo sa bene.

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