Scende ancora il numero dei nomadi nelle aree occupate abusivamente in città. Secondo un nuovo monitoraggio effettuato in questi giorni dalla Polizia municipale, i rom stimati in campi non autorizzati, baraccopoli, edifici o aree dismesse oggi sono circa 1400. Solo il 31 marzo, quindi cinque mesi fa, erano stati conteggiati in oltre 1700 presenze.
Il risultato lo annuncia con soddisfazione il vicesindaco Riccardo De Corato riconducendo questultimo ulteriore calo ai 135 sgomberi effettuati in due anni e mezzo nel Comune. «Un effetto - secondo il vicesindaco - che premia lazione di moral suasion portata avanti dal commissario straordinario, il prefetto Gian Valerio Lombardi, cui va il pieno ringraziamento per quanto sta facendo, e dal Comune».
Il numero verificato dalla polizia locale conferma dunque quellandamento decrescente nella presenza di nomadi che ormai da oltre un anno si registra in città. Erano oltre 5mila circa i rom poco più di un anno fa. In seguito allazione messa in campo con lemergenza nomadi gestita dal prefetto in collaborazione con il Comune si è passati prima a 3500 persone, di cui 1200 identificati nei 12 campi nomadi regolari (via Idro, Bonfadini, via Chiesa Rossa, via Impastato, via Negrotto, via Novara in due zone, via Martirano, via Barzaghi e tre aree in via Triboniano). Nella metà dei casi si trattava di italiani, gli altri erano in larghissima maggioranza romeni, poi kosovari, macedoni, bosniaci.
Ora questo dato conferma la possibilità che lemergenza stia abbastanza rapidamente rientrando, anche perché il Comune ha ottenuto dal ministero circa 12milioni di euro da utilizzare per «alleggerire» i campi rom, e altrettanti conta di ottenerne per le aree demaniali dismesse.
Quanto alla lettura dei numeri, De Corato ha pochi dubbi: «Nel mese di agosto - spiega il vicesindaco - il piano sgomberi non è andato in vacanza. Basti dire che è stata liberata la Cascina di via Canelli, una struttura dismessa di proprietà demaniale in zona Lambrate, che era stata occupata abusivamente da otto rom romeni e lex scuola di via Zama, un edificio dismesso di proprietà del Comune al cui interno si erano insediati abusivamente 6 rom romeni». «Pertanto - prosegue De Corato - andremo avanti in questa direzione. Forti del fatto che oggi abbiamo per lo più presenze ridotte, soprattutto in strutture private dove continueremo a chiedere la messa in sicurezza delle aree, financo con la notifica di ordinanze contingibili e urgenti».
Secondo Palazzo Marino gli strumenti a disposizione possono anche già bastare: «Anche perché - spiega ancora De Corato - in una circolare del 16 novembre il prefetto Gian Valerio Lombardi sottolineava che i regolamenti edilizi contengono già una serie di obblighi a carico dei proprietari che devono mantenere le costruzioni in condizioni di abitabilità, decoro e idoneità igienico-ambientale».
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