Candidati, alleanze, primarie e trattative. La scelta dellanti-Moratti è ancora lontana, e sembra complicarsi sempre più. Sul tavolo, come ha scritto ieri il Giornale, cè un nuovo nome: un nuove di peso, quello dellex presidente della Corte costituzionale Valerio Onida, 74 anni, che sarebbe il preferito di una «società civile di centrosinistra» rappresentata dal comitato dei novantadue saggi di «Milano riparte» a cui sta lavorando Riccardo Sarfatti, già candidato governatore del 2005. Onida per ora prova a tenersi fuori dalla mischia, ma non nega dessere interessato allitinerario che porta alle Comunali: «Abbiamo avviato un percorso che sfocia nellassemblea di martedì, che si esprimerà con una discussione e una deliberazione comune. Fino ad allora non rilascio nessuna dichiarazione, per una questione di rispetto degli altri partecipanti e di un percorso comune». Abbottonato anche Sarfatti, che registra così la novità dei sostegni esterni incassati da Onida: «Il fatto che abbia assunto una caratterizzazione politica esterna forte è un fatto nuovo rilevante, importante». E sottolinea la ricerca di una personalità esterna super partes.
Certo che un Onida in campo metterebbe in seria difficoltà il Pd, e il «suo» architetto Stefano Boeri, che al di là dell«indipendente» ha fatto partire proprio dalla festa pd di Lampugnano la sua campagna elettorale. Sarebbe invece avvantaggiato dalla concorrenza interna al Pd lesterno Giuliano Pisapia, che potrebbe davvero sperare di vincere le primarie. Il profilo di «garante delle regole» di Onida e il suo curriculum personale piacciono parecchio dalle parti dellIdv: «É una personalità straordinaria, ha solo meriti ai nostri occhi, e certamente abbiamo più difficoltà ad accettare Boeri con le sue committenze» dice il capogruppo regionale Stefano Zamponi facendo riferimento ai trascorsi professionali dellarchitetto, ma il problema resta politico: «Il nodo è costruire la coalizione, sono le alleanze e i programmi». «La posizione dellUdc non convince» sintetizza Zamponi. NellIdv, insomma, ci sarebbe grande scetticismo sul percorso portato avanti finora dal Pd. Lo scenario preferito: un candidato di centrosinistra «classico» che incassi eventualmente solo al secondo turno, non subito, lappoggio dei centristi.
Da parte loro gli Udc ci tengono a mantenere le distanze dal rompicapo primarie: «Le guardiamo da spettatori, non ci riguardano» spiega il segretario provinciale Alessandro Sancino. Onida viene giudicato «una persona perbene, un cattolico», ma limpressione è che tutto sarà deciso da Casini, in base agli sviluppi degli scenari nazionali.
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