Addio a Giordano, l’uomo che sussurrava ai cavalli (ma soprattutto al suo Varenne)

Il proprietario del legendario trottatore aveva 71 anni. ERa

L'allora ministro Zaia premia Varenne e Giordano (primo a sx) alla Fieracavalli 2009 di Verona
L'allora ministro Zaia premia Varenne e Giordano (primo a sx) alla Fieracavalli 2009 di Verona
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«L’uomo che sussurrava ai cavalli» non è solo il protagonista (Tom Booker, interpretato da Robert Redford) di uno splendido film, ma un uomo (certo meno bello di Redford, ma altrettanto affascinante) che ci ha detto addio: Enzo Giordano, proprietario di Varenne, la leggenda del troppo; un animale che sta all’ippica come Pelé stava al calcio.

Giordano la sua corsa di successo l’ha terminata oggi, tagliando a 71 anni il traguardo di un’esistenza vissuta come un sogno che si è realizzato. Nel 1995 Giordano, che non si intendeva solo di cavalli ma era un businessman a 360 gradi, aveva acquistato «Il Capitano» che gli avrebbe regalato record su record, vincendo tutto ciò che c’era da vincere. Un mito entrato nel lessico comune come sinonimo di trionfo assoluto: dare del «Varenne» a qualcuno significa infatti gratificarlo di un complimento riservato ai campioni di razza. E quella di Varenne era una «razza» selezionata per superare tutti e far guadagnare tesori a chi puntava su di lui. Scommesse non solo di tipo economico ma anche di valore affettivo, come quello che aveva portato Giordano ad adottare quell’animale magnifico. Domenica si sarebbe esibito per l’ultima sfida in occasione del Gran Premio di Agnano, ma Giordano non potrà ammirarlo. Da un po’ era ricoverato al Policlinico a Napoli, dove si è spento oggi. Commosso l’annuncio di Rolando Luzi e Giampaolo Minnucci, rispettivamente manager e driver di Varenne: «Enzo Giordano è stato per noi una figura centrale con cui abbiamo condiviso un percorso straordinario legato a Varenne. Un sodalizio profondo che ci ha portati a costituire una famiglia attorno alla figura del “Capitano Varenne“, vivendo insieme esperienze uniche».

Varenne è considerato il migliore trottatore di tutti i tempi, avendo totalizzato premi per un totale di 6.035.665 di euro, affermandosi come il cavallo che ha vinto di più nella storia del trotto a livello mondiale. Anche chi non si interessa di ippica non può non rimanere ammaliato dall’allure di Varenne, un mix incantevole di velocità ed eleganza. Figlio dello stallone americano Waikiki Beach e della fattrice italiana Ialmaz, Varenne deve il suo nome alla rue de Varenne di Parigi, dove si trova l'Ambasciata d'Italia in Francia. Ricordano le cronache che «guidato per tutta la carriera dal driver romano Giampaolo Minnucci, impressionò fortemente gli appassionati e gli esperti di ippica imponendosi con straordinaria autorevolezza nelle corse più prestigiose del calendario italiano e internazionale».

Anche se il suo esordio fu tutt’altro che glorioso: mentre è ancora di proprietà dell’allenatore e driver francese Jean Pierre Dubois, esordisce infatti a Bologna il 4 aprile 1998 non con una vittoria ma con un modesto piazzamento in rimonta. Ma tanto basta all’occhio esperto di Giordano per capire che quello non è un cavallo normale ma una creatura baciata dal dio del vento.

E così don Enzo, appassionato di ippica e cambiavalute di Napoli, decide di acquistare da Dubois il promettente puledro alla cifra di 150 milioni di lire: tanto per un esordiente, ma il fiuto di Giordano sarà ampiamente ripagato. Varenne inizia così la sua carriera di trottatore con i colori della Scuderia Dany di Enzo Giordano, che lo affida alle cure del team ippico guidato dall’allenatore finlandese Jori Turja e dal driver Giampaolo Minnucci. È l’inizio dell’epopea Varenne. Impossibile elencare la sfilza di concorsi vinti. Basti ricordare che nel 2000 si misura con i trottatori più forti del mondo: corre 18 volte e in 13 arriva primo. L’anno successivo domina l’universo del trotto, surclassando gli avversari nelle tre prove del Grand Slam europeo (Amérique, Lotteria, Elitloppet) e poi gli fa mangiare polvere anche nella Breeders Crown, la corsa più ambita da ogni fantino professionista.

E proprio negli Usa Varenne conquista all’ippodromo Meadowlands di New York il suo primato mondiale sul miglio. Il tutto sempre sotto lo sguardo rapito del tifoso n.1, Enzo Giordano. Che, pure dal paradiso, continuerà a pensare a lui: il suo Varenne.

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