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Mondiali, niente miracolo per Jacobs: eliminato nella semifinale dei 100

Il campione olimpico migliora rispetto alla batteria di sabato ma non riesce ad entrare nella finalissima dei 100 metri piani dei mondiali di Budapest. Comunque buoni passi avanti per l'azzurro, che potrà provare a migliorarsi nella staffetta 4x100

Fonte: Twitter (@vitasportivait)
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Mondiali, niente miracolo per Jacobs: eliminato nella semifinale dei 100

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Il miracolo di Tokyo non si ripete ma, forse, sarebbe stato impossibile farlo. Dopo una batteria da dimenticare, la semifinale dei 100 piani è fatale a Marcell Jacobs, solo quinto al traguardo. I passi avanti ci sono stati, l’atleta lombardo è sembrato in crescita ma non è bastato per avere la meglio in una batteria di altissimo livello. Delusione, quindi, per l’uomo più veloce al mondo, che però sta già guardando avanti, al prossimo impegno al mondiale di Budapest. C’è ancora da correre la staffetta 4x100: a Jacobs e soci il compito non semplice di provare a doppiare il trionfo olimpico e mettersi dietro tutta la concorrenza.

Meglio, ma non basta

Il mondiale dell’atleta di Desenzano era iniziato in maniera decisamente poco convincente. Per uno che ha costruito il suo mito su finali memorabili, quello che si era visto nella batteria dei 100 piani di sabato sera non era affatto rassicurante. Uscita dai blocchi non malissimo ma prima parte decisamente impacciata, con un recupero nel finale non all’altezza della sua reputazione. La semifinale lo mette di fronte ad avversari di grandissimo livello, a partire dall’americano Lyles, che ha proprio nella corsia accanto. Occhio anche al velocissimo giapponese Sani Brown, ex campione del mondo juniores e al solito giamaicano Watson, prospetto decisamente interessante. Il pensiero di tutti va alla finale, quella che si terrà alle 19.10 ma l’ostacolo da superare non è insignificante. Il pubblico dello stadio di Budapest è tutto per Jacobs ma questa è una semifinale davvero da prendere con le molle. Per andare avanti servirà una prova davvero maiuscola.

100 metri Budapest
Fonte: Twitter (@WorldAthletics)

Lyles avea detto che correrà sotto i 9.70, mettendo a rischio il record di Usain Bolt ma ora toccherà rispondere coi fatti. Si decide tutto in 10 secondi ed è il verdetto che tutti gli azzurri temevano. L’americano vola, dominando in lungo e in largo, seguito dalla sorpresa che non ti aspetti, il giapponese Sani Brown, che ha finalmente trovato la corsa della vita. Come va Jacobs? Non malissimo, il tempo è decisamente migliore rispetto a quello fatto segnare sabato. Togliere un decimo in sole 24 ore non è affatto male ma non basta per entrare nella finalissima. L’azzurro viene superato dal kenyano Omanyala e dal britannico Amo-Dadzie e viene quindi eliminato. Delusione ma non troppo, dopo una stagione disgraziata nella quale il campione olimpico aveva corso solo due volte sulla distanza più prestigiosa. I passi avanti sono rassicuranti, tanto da far sperare in un tempo che permetta di qualificarsi per Parigi 2024 da qui alla fine della stagione.

Jacobs: “Ho dato tutto, bene così”

Il miracolo non c’è stato ma, forse, sarebbe stato troppo, specialmente dopo aver sofferto così tanto in stagione. La delusione per gli appassionati sarà tanta, ma, almeno a sentire l’atleta azzurro, c’è comunque soddisfazione per essere riuscito a fare meglio di una batteria francamente sconcertante. Intervistato dalla Rai dopo la semifinale, l’atleta lombardo accenna quasi un sorriso: “Oggi ho avuto sensazioni molto migliori rispetto a ieri. La cosa che mi manca di più in questo momento è gareggiare. Mi conosco, so che più gareggio più sono in grado di migliorare. Avrei potuto saltare questo mondiale ma sono voluto venire, ho voluto metterci la faccia. Non ho paura di essere sconfitto, di affrontare gli avversari. So che non valgo questi tempi, che posso fare molto meglio di così”.

Jacobs screenshot

La delusione ci sarà e non mancherà il tempo di analizzare la corsa ma la mente di Jacobs è già oltre, alla staffetta 4x100 da disputare coi suoi compagni, per provare a ripetere il miracolo di Tokyo. “Ho ancora la staffetta da fare e da questo momento in avanti vorrò gareggiare più possibile. Ieri ho fatto tanti errori, oggi ho corso meglio ma devo ancora migliorare. Comunque stasera, quando tornerò in albergo, mi guarderò allo specchio soddisfatto, ho dato tutto quello che avevo. Dai tempi duri escono gli uomini forti. Ora pensiamo a far bene con la staffetta”.

Un atteggiamento positivo che speriamo tutti possa portare un’altra medaglia alla spedizione azzurra.

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