Lo sport come strumento di riscatto sociale: la nuova edizione di "Play for the future"

Figc partner strategico di Ministero della Giustizia, Fondazione CDP e Fondazione Milan

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Favorire il reinserimento sociale dei giovani coinvolti nei circuiti penali attraverso percorsi di educazione sportiva e di orientamento professionale. Questo l’obiettivo del progetto «Play for the Future», promosso da Fondazione Milan e Fondazione CDP, in collaborazione con il Ministero della Giustizia. Nata nel 2023, l’iniziativa si è arricchita in questa edizione del contributo di un ulteriore partner strategico, la Federazione Italiana Giuoco Calcio, che, attraverso il Settore Giovanile Scolastico, si occuperà dell’organizzazione del programma didattico rivolto ai giovani partecipanti al percorso educativo e nel rilascio degli attestati partecipativi.

La prima edizione del progetto si è conclusa a luglio 2024, raggiungendo complessivamente, tra attività di educazione sportiva e di orientamento e avviamento al lavoro, circa 100 ragazzi sottoposti alla misura penale della messa alla prova nelle città di Napoli, Bari, Catania e Palermo. In seguito agli ottimi risultati ottenuti nella prima edizione, a novembre 2024 è stato avviato il secondo ciclo del progetto che avrà durata triennale. L’iniziativa si è arricchita di importanti novità: oltre ai minori e giovani adulti sottoposti a misure penali esterne, come la “messa alla prova” o misure di comunità, si rivolge ora anche a ragazzi detenuti negli Istituti Penali per i Minorenni. Il progetto si amplia e include alla rete di tre città già attive – Napoli, Catania e Palermo – anche Milano e Airola (BN). Ogni anno, nelle sedi del progetto vengono attivati due percorsi paralleli: uno per circa 20 ragazzi detenuti e uno per circa 15 giovani in area penale esterna.

«Play for the future» è realizzato in collaborazione con i funzionari dell’area pedagogica degli Istituti Penali per i Minorenni e con quelli dell’area di Servizio Sociale degli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni del Ministero della Giustizia - Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha spiegato: «La pena tende al reinserimento soprattutto per i minori. Le parole d’ordine per coniugare la certezza e la funzione rieducativa della pena sono due: il lavoro, che affranca dai pericoli della vita ossia l’ozio e il bisogno, e lo sport. Vorrei che iniziative di questo genere proliferassero nel campo degli altri sport e del lavoro, poiché i detenuti in via di liberazione sono spesso presi dall'ansia del lavoro, della paura del futuro».

Paolo Scaroni, presidente di AC Milan e Fondazione Milan, ha dichiarato: «Questo progetto testimonia come la collaborazione tra realtà pubbliche e del terzo settore possa avere un impatto concreto e positivo sulle vite di tanti giovani del nostro Paese. Siamo lieti di accogliere FIGC tra gli enti promotori dell’iniziativa e di ampliare il nostro impegno anche a Milano, che è la nostra città, rafforzando l’impegno di Fondazione Milan per il territorio».

Gabriele Gravina, presidente FIGC, ha sottolineato: «Siamo orgogliosi di poter contribuire allo sviluppo di una progettualità così importante. I ragazzi rappresentano il futuro del nostro Paese e la FIGC, in virtù dei numeri e del coinvolgimento generati dal mondo del calcio, è consapevole del suo ruolo all’interno della nostra società e sente viva la responsabilità di favorire processi educativi in tutti gli ambiti della vita sociale, dal campo sportivo alla scuola, passando appunto per le carceri.

La nostra attenzione verso i giovani è prioritaria, tanto da aver recentemente modificato il Codice di Giustizia Sportiva, introducendo la possibilità di convertire parte di una sanzione inflitta ai calciatori minorenni in attività ‘socialmente utili’, con l’obbiettivo di favorire un pieno processo di maturazione dell’atleta».

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