“Test genetico anche per Khelif”. Il nuovo esame obbligatorio per il World Boxing

Se Khelif vorrà tornare nel circuito internazionale della boxe dovrà sottoporsi a un test genetico obbligatorio per salire sul ring

“Test genetico anche per Khelif”. Il nuovo esame obbligatorio per il World Boxing
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La nuova federazione mondiale di pugilato, nata su input Cio in contrapposizione all'Iba, chiamata Wolrd Boxing, ha deciso di iniziare il suo cammino nel modo più chiaro possibile, chiedendo che gli atleti si sottopongano obbligatoriamente a un test genetico se vogliono partecipare alle sue competizioni. Il che significa che anche Imane Khelif, al centro di una furiosa polemica alle Olimpiadi di Parigi nel 2024, dovrà presentare il risultato del suo test genetico se vuole rientrare nel circuito internazionale, partendo proprio dall'Eindhoven Box Cup della prossima settimama. L'organo di governo ha specificamente menzionato Khelif nell'annunciare la politica, affermando che l'algerina deve essere sottoposta a screening prima di essere approvata per combattere in qualsiasi evento futuro.

World Boxing in una dichiarazione ha scritto che "L'introduzione dei test obbligatori farà parte di una nuova politica su 'Sesso, Età e Peso' per garantire la sicurezza di tutti i partecipanti e offrire un campo di gioco competitivo per uomini e donne". Una decisione di buon senso ma anche di sicurezza a fronte dei rischio che può correre un'atleta se colpita dal pugno di un pugile geneticamente non donna. Le federazioni nazionali dei pugili saranno responsabili della somministrazione dei test e della fornitura dei risultati a World Boxing. Al momento la Federazione di Boxe Algerina non ha rilasciato alcun comunicato in merito, e nemmeno l'atleta ha fatto diversamente.

Khelif intende tornare alle competizioni internazionali il mese prossimo a Eindhoven come parte del suo piano per difendere la sua medaglia d'oro alle Olimpiadi di Los Angeles, ma alcuni pugili e le loro federazioni avevano già protestato contro la sua inclusione. E ora senza quel test sul ring olandese non potrà salire, quindi è chiamata a fare una scelta: difendere il principio e ritirarsi dalle competizioni oppure sottoporsi al test.e lasciar parlare l'oggettività della scienza.

Tre mesi fa, World Athletics — l'organo di governo per l'atletica leggera — è diventato il primo sport olimpico a reintrodurre i test cromosomici, richiedendo agli atleti che competono negli eventi femminili di sottoporsi al test una volta nella loro carriera. World Boxing è stato provvisoriamente approvato per sostituire l'IBA come organo di governo ai Giochi di Los Angeles, ma ha affrontato una pressione significativa da parte dei pugili e delle loro federazioni per creare standard di idoneità sessuale.

Se un atleta che intende competere nelle categorie femminili risulta avere materiale cromosomico maschile, "gli screening iniziali saranno indirizzati a specialisti clinici indipendenti per screening genetici, profili ormonali, esame anatomico o altra valutazione dei profili endocrini da parte di specialisti medici".

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