da Milano
Enzo Rivellini, consigliere regionale campano di An, da mesi studia, interpella esperti, accumula documenti e denuncia i punti non chiari del caso Soresa. Da un suo intervento in Consiglio è nata la commissione dinchiesta che si è insediata ieri. Ma, a sorpresa, il centrosinistra gli ha impedito di partecipare. «Perché hanno paura? Temono che possa chiedere documentazione o notizie che devono rimanere segrete? È una vergogna, la commissione è solo un bluff».
Che cosè successo?
«Su delega del capogruppo di An mi sono presentato alla prima riunione ma non mi hanno fatto partecipare. Se hanno intenzione di dare trasparenza, non possono nascondersi dietro un dito, appellandosi a cavilli».
La commissione è stata una vostra vittoria: ha cambiato idea?
«La commissione era già stata una mediazione: noi chiedevamo che la presidenza fosse affidata allopposizione. Ora è chiaro: vogliono solo gettare fumo negli occhi».
Che tipo dindagine svolgerà la Commissione?
«Che indagine si può svolgere con montagne di documenti da acquisire e analizzare se la seconda seduta è convocata per l11 gennaio e la Commissione deve chiudere lattività a fine gennaio?».
Hanno fatto un piano di lavoro?
«Niente. Hanno solo chiesto la documentazione alla Soresa».
Quali domande avrebbe fatto in commissione?
«La commissione bancaria dell1,5% è in linea con il mercato o si potevano ottenere condizioni migliori? Perché è stata scelta unoperazione a tasso variabile e non a tasso fisso per evitare costi maggiori in futuro? Era necessario costituire una nuova società ad hoc la cui gestione è costata 1 milione di euro in tre anni?».
Come reagisce il centrosinistra su questa vicenda?
«Si arrampica sugli specchi. Qui sembra che il problema sia chi ha denunciato.
«Altro che trasparenza, la sinistra vuole insabbiare tutto»
Parla il consigliere Rivellini (An) che per primo denunciò lo scandalo: «La commissione dinchiesta istituita dal Consiglio regionale è solo un bluff»
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