Lappello al dialogo sulle riforme del capo dello Stato, una sorta di ultimatum perché stavolta «un nulla di fatto avrebbe conseguenze gravi», arriva proprio nel giorno in cui Repubblica torna a sparare a palle incatenate contro il dialogante Berlusconi.
E non è un caso che Walter Veltroni (che sa benissimo che i proiettili contro il Cavaliere servono a spaventare innanzitutto lui) abbia immediatamente mostrato entusiasmo per le parole di Napolitano, «volte al bene del paese». Con i suoi, il leader del Pd confida di sentirsi rafforzato da «un sostegno così autorevole», e quindi tanto più motivato ad andare avanti nel tentativo di chiudere in fretta un accordo «innanzitutto tra i grandi partiti, e con il sostegno dei medi», come spiega il senatore Tonini.
Di certo, meno rafforzato si sente il premier. Perché a lui il capo dello Stato riserva invece una severa bacchettata sulla gestione della Finanziaria.
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