Una coppia di amanti «diabolici» che aveva cercato di architettare lomicidio dellex marito della donna come un delitto perfetto, comprando due schede telefoniche da usare solo la notte dellomicidio poi buttarle nel Tevere assieme al corpo delluomo, Domenico Bruno, imprenditore calabrese. Ma proprio quelle due schede telefoniche sono diventate lelemento chiave che ha permesso agli investigatori di ricostruire la dinamica di fatti. Ora i due amanti saranno processati davanti ai giudici della III Corte dAssise, dopo che il gup Mario Frigenti, accogliendo listanza del pm Elisabetta Ceniccola, ne ha disposto il rinvio a giudizio per omicidio volontario premeditato. La prima udienza è stata fissata per l11 febbraio prossimo per Luciana Cristallo, ex moglie di Bruno, e per Fabrizio Rubini, commercialista che era diventato il suo compagno dopo la separazione del marito. Attorno a loro una numerosa famiglia, 4 figli lei e una figlia lui, che nel frattempo si era riunita sotto un unico tetto. I fatti risalgono alla sera del 27 gennaio 2004, quando Bruno scomparve dalla sua abitazione romana, per poi essere ritrovato morto un mese dopo, su una spiaggia di Ostia, dove il mare ne restituì il corpo trafitto da diverse coltellate: tre al petto, di cui una al cuore, e una alla schiena. Quella sera del 27 gennaio, riferì agli investigatori il figlio più grande delluomo, Bruno andò a cena a casa della ex moglie per chiarire alcune cose. Qui, secondo quanto avrebbero affermato i due imputati, la Cristallo avrebbe dovuto fronteggiare unaggressione dellex, dalla quale si sarebbe difesa con un coltello.
Senza rendersene conto, la donna avrebbe ucciso il marito, per poi inscenarne la scomparsa per non far soffrire i figli più di quanto avevano già sofferto. Secondo gli investigatori, invece, lomicidio sarebbe stato ben pianificato per renderlo un delitto perfetto. A far propendere chi indaga per questa pista furono alcuni elementi precisi.Gli «amanti diabolici» a giudizio per omicidio
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.