Amarcord con «Il Male» di Vincino

Torna l’avventura de Il Male, il giornale che tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, ha rivoluzionato il modo di fare satira in Italia. È uscito da Rizzoli, collana 24/7, Il Male. 1978-1982. I cinque anni che cambiarono la satira, di Vincino, con la collaborazione di Franco Giubilei e Pasquale La Forgia (pagg. 159, euro 22.90). Il Male era un giornale iconoclasta, radicalmente di sinistra ma lontano dal Pci, provocatorio, irridente.

Il suo marchio di fabbrica era la falsa prima pagina di un quotidiano (indimenticabile quella della Stampa, a lato, con il titolo Tognazzi capo delle Brigate Rosse e la foto dell’attore ammanettato), ma naturalmente Il Male era molto di più: era, per esempio, il banco di prova di alcuni dei disegnatori più grandi di quegli anni, come Andrea Pazienza, Roland Topor, Tanino Liberatore, e la tribuna che ospitava articoli scandalosi su argomenti tabù come il terrorismo e i rapporti tra mafia e politica. In questa antologia, il disegnatore Vincino, che fu direttore, raccoglie le vignette, gli articoli, i falsi più significativi. Il risultato è un’Italia molto diversa da quella che conosciamo.

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