da Roma
Non cè la mano della criminalità organizzata dietro i roghi che hanno infiammato la penisola. Ci sono invece altre cause, tutte ancora da affrontare: labbandono del territorio, la scarsa coscienza ambientale di chi ci vive, lincuria e anche linadempienza degli enti locali, dai Comuni alle Regioni. LItalia brucia da settimane e finalmente il governo emana unordinanza per far fronte allemergenza. Un provvedimento presentato a Palazzo Chigi dal ministro dellInterno, Giuliano Amato, e dal capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso. Entrambi, senza calcare la mano ma con estrema franchezza, hanno evidenziato le responsabilità degli enti locali giudicati come minimo negligenti.
«Spetta alle Regioni dare lavviso dellincendio», ha sottolineato Amato, mentre Bertolaso ha più volte ribadito che sono i sindaci i diretti responsabili dellorganizzazione dei piani di emergenza. E dato che la maggioranza dei Comuni, soprattutto nel centrosud, fino ad ora non ha fatto praticamente nulla, nonostante le legge ad hoc risalga al 2000, a questo punto saranno i prefetti a prendere in mano la situazione dando il via al catasto degli incendi, ai piani di emergenza, alla mappatura delle zone a rischio individuandone pure il tipo: sismico, vulcanico, idrogeologico e quello relativo agli incendi.
Il governo ha stanziato cinque milioni di euro, che saranno gestiti direttamente da Bertolaso, nominato commissario delegato per il superamento dellemergenza. Sarà il suo dipartimento a decidere, entro limiti già fissati, a chi dovranno andare questi soldi ed in quale entità a seconda dei danni subiti: perdita della casa, del posto di lavoro o della propria attività.
Dunque dietro la tragica estate di roghi per il titolare del Viminale cè soprattutto abbandono ed incuria. «Sarebbe così comodo per noi dire: è stata la criminalità organizzata - dice Amato -. Ma la criminalità organizzata non centra, o soltanto in singoli casi. Se andiamo a vedere le motivazioni sono o persone legate alla pastorizia, che sperano con lincendio di potere riavere il pascolo per le bestie, o ancora quelli che pensano ad una ripulitura con lincendio o i volontari che vengono chiamati allo spegnimento. Questi sono tra gli autori: la mafia non centra».
Certamente cè una responsabilità degli enti locali, aggiunge Amato, che osserva come «questa estate di incendi» abbia rappresentato «un tragico tagliando del nostro sistema di decentramento di governo». Comuni e Regioni insomma si sono rivelati incapaci di far fronte a compiti che vanno assolti a livello locale.
Il titolare del Viminale poi si è mostrato perplesso rispetto ad una «politica della ghigliottina» o a norme straordinarie come quelle varate dal governo greco: la taglia sugli incendiari e la legge antiterrorismo.
Bertolaso invece ha invitato sindaci e responsabili degli enti locali a fare meno «sagre della salsiccia» stanziando più soldi «in difesa dellambiente, che è un bene primario».
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