da Milano
Perdite otto volte superiori alle attese: così ieri Ambac, colosso Usa di assicurazione dei bond, ha gelato gli analisti presentando una trimestrale da brivido, macchiata da un «rosso» di 1,66 miliardi di dollari. Risultato choc, provocato dalla bufera subprime, che ha fatto collassare il titolo di oltre il 40%, senza però provocare scossoni al Dow Jones (più 0,37%), salvato dai conti brillanti di Boeing (1,2 miliardi di profitti, più un portafoglio gonfio di ordini per complessivi 346 miliardi), mentre il Nasdaq (più 1,19%) ha tratto beneficio dalle ottimistiche previsioni sulla trimestrale di Apple, diffusa a Borsa chiusa. Il buon andamento di Wall Street ha consentito allEuropa di recuperare le perdite accumulate in mattinata e di chiudere in rialzo, con leccezione di Milano (meno 0,19%).
Il macroscopico errore di valutazione degli analisti sullo stato di salute di Ambac dimostra ancora una volta quanto sia difficile valutare limpatto della crisi provocata dai mutui ad alta insolvenza, poi estesasi al sistema creditizio.
Il Fmi, daltra parte, ha stimato le perdite in 1.000 miliardi di dollari, una cifra giudicata «assolutamente ingannevole» dallOcse, le cui analisi parlano di 350-450 miliardi. Secondo lad di Ambac, Michael A. Callen, la fine del tunnel ancora non si vede: «La crisi del mercato immobiliare continua a mettere sotto pressione i mercati globali del credito», ha detto ieri.
I conti presentati nei giorni scorsi dalle principali banche Usa sembravano aver attenuato i timori degli investitori. Anche se ieri John Dugan, numero uno dellautorità di regolamentazione Usa che controlla 1.700 banche circa, ha spiegato che «avremo casi di fallimenti bancari che potranno superare la norma storica», senza tuttavia salire ai livelli della fine degli anni Ottanta e inizi anni Novanta (soltanto nel 1989, furono 534 le banche che fallirono).
A preoccupare sono anche gli istituti europei dopo il maxi-aumento di capitale (15 miliardi di euro) annunciato martedì scorso da Royal Bank of Scotland, allo scopo di reperire liquidità dopo le perdite da sub prime e le svalutazioni di asset, e quello altrettanto robusto (15 miliardi di franchi) deciso ieri da Ubs, una delle banche più esposte al virus sub prime.
Nonostante un quadro economico fitto di incognite, cè anche chi pensa a rafforzarsi. È il caso di Liberty Mutual, società assicurativa di Boston, che comprerà Safeco, sua rivale di Seattle, a un prezzo di 6,12 miliardi di dollari. Lintento è quello di creare il quinto maggior polo assicurativo immobiliare Usa. Laccordo è già stato stipulato e la vendita dovrebbe esser conclusa entro la fine del terzo trimestre.
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