Ambiente

Cos'è la plasticosi, la malattia che colpisce gli animali marini

La plasticosi è una vera e propria patologia dei tempi moderni che colpisce in particolare gli animali che vivono nei pressi delle zone di mare

Cos'è la plasticosi, la malattia che colpisce gli animali marini

Ha finalmente un nome la strana patologia che da qualche tempo sta incidendo sul benessere di alcuni animali marini, in particolare su molti esemplari di berta piedicarnicini, nota scientificamente come Ardenna carneipes. Si tratta di una particolare specie di uccelli marini di casa presso l'isola di Lord How, nel Pacifico sud-occidentale, a più di 600 chilometri dalle coste australiane. Anche se è più probabile che le specie coinvolte siano molte di più.

La problematica colpisce l'apparato digerente degli animali creando infiammazione e fibrosi, con tanto di rimodellamento interno dell'anatomia dell'intestino: la zona colpita fatica a cicatrizzaresi e per questo la fase di guarigione rallenta o non avviene. Scopriamo cosa causa questa patologia, e qual è l'impatto dell'uomo sulla sopravvivenza dell'ambiente marino e delle sue specie.

Plasticosi, di cosa si tratta e come si comporta

Uccelli e mare

Si chiama plasticosi e, come anticipato, è una malattia che sta incidendo sul benessere e la salute di molte specie animali marine della costa australiana. A causarla è l'ingestione delle microplastiche, frammenti poco più grandi di 5 millimetri, in grado di stazionare nella zona intestinale o raggiungere il circolo sanguigno per poi migrare verso varie parti del corpo. La presenza di questi frammenti è la causa scatenante della malattia in grado di favorire un profondo stato infiammatorio, con rimodellamento anatomico della parte interessata. I più colpiti sono gli animali selvatici, in particolare quelli marini come le berte piedicarnicini.

A sottolineare la problematica è stato uno studio condotto da un team di scienziati provenienti dal Regno Unito e dall'Australia, che hanno esaminato le condizioni di salute di questi volatili dell'isola di Lord How nella zona australiana. Le analisi hanno fatto emergere la presenza di grandi quantitativi di plastica ingerita dagli stessi, anche 200 frammenti per singolo esemplare. E una volta assunta, la microplastica intacca l'apparato digerente tanto da ridurre le capacità delle ghiandole tubulari, in grado di secernere composti digestivi, fino a perdere completamente la loro struttura.

Plastica e inquinamento marino, una problematica attuale

Plastica sulla spiaggia

Lo studio portato avanti dal team di scienziati, e pubblicato sulla rivista Journal of Hazardous Materials, avrebbe paragonato gli effetti della plasticosi alla fibrosi causate da altri materiali. Un esempio è l'asbestosi conseguente all'azione dell'amianto, ma anche la silicosi con la polvere di silicio. La plasticosi incide anche sul benessere di molte specie animali, come conseguenza diretta dell'inquinamento da plastica e dei suoi frammenti noti come micro e nanoplastiche. Una vera e propria emergenza con effetti negativi sul benessere del pianeta, dei mari, della natura e dell'uomo stesso.

Un tema ambientale pressante causato dall'estrema presenza di molti accessori e imballi di plastica, in particolare quelli usa e getta difficilmente smaltibili. In particolare in quelle aree del pianeta dove i sistemi di raccolta dei rifiuti sono spesso inefficienti o del tutto inesistenti. La plastica, nonostante le proposte alternative, è ancora molto presente e non sempre di facile smaltimento o riciclo.

Per questo l'inquinamento dato dalla stessa è una realtà molto allarmante, che sta danneggiando la salute di tutto il pianeta con ripercussioni sul futuro imminente.

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