Ambiente

Sprecometro, l'app che in 5 minuti evita gli sprechi domestici

Esiste un'app capace di valutare l'ecosostenibilità delle famiglie: lo Sprecometro in pochi minuti aiuta gli utenti a essere ecosostenibilmente responsabili

Sprecometro, in 5 minuti l'app calcola il cibo gettato via
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Gli sprechi alimentari rappresentano un grande problema per ogni nazione del pianeta. Secondo un report dell’Onu relativo al 2021, i rifiuti alimentari ammontano a 69 milioni di tonnellate di cibo sprecato in casa, 244 milioni di tonnellate in ambito ristorativo e 118 milioni di tonnellate nella vendita al dettaglio. Si tratta di un problema con risvolti sociali, economici e ambientali.

Ma si può correre ai ripari, e anche ognuno nel proprio quotidiano può fare qualcosa. In quest’ottica è nata un’app che si chiama Sprecometro: attraverso test e consigli mira a far acquisire consapevolezza su come si possa vivere se non proprio a impatto zero nella propria sfera alimentare, idrica e relativa ai carburanti, quanto meno evitando gli sprechi.

Sprecometro, che cos’è

Conservare gli avanzi

Si tratta di un’app gratuita - sviluppata dall'Osservatorio Waste Watcher International, con il contributo scientifico del Dipartimento di Scienze e Tecnologie agro-alimentari dell'Università di Bologna e di Last Minute Market - che, come riportò Ansa al suo lancio, testa l’impatto alimentare e l’impronta di carbonio, oltre che quella idrica, di una famiglia attraverso domande e risposte mirate in termini di sprechi alimentari, energetici e idrici. L’app è stata testata dagli studenti dei licei di Transizione ecologica e digitale, ben 500 ragazzi in tutta Italia.

Sprecometro, come funziona

Avanzi cibo

Come per molte app, anche con lo Sprecometro ci si registra ed eventualmente si valuta l’opzione di ricevere delle notifiche via smartphone. Successivamente ci si sottopone a due test: il primo molto generico, senza limiti temporali, mentre il secondo chiede all’utente quali siano gli sprechi, stimati in grammi, dell’ultima settimana all’interno del proprio nucleo famigliare convivente.

In pratica vengono chiesti quanto pane, quanta frutta, quante uova, quanta verdura, quanta carne (bianca e rossa), quanto latte - e così via - finiscano per essere gettati perché non consumati, andati a male, scaduti. Viene chiesto se si consumano gli avanzi del giorno prima, oppure quali siano le proprie abitudini di spesa e quale sia la percezione che ne consegue. Sono presenti domande anche in relazione dell’utilizzo dell’automobile e dei consumi idrici. Quando i due test vengono ultimati - ci vogliono non più di 5 minuti - e viene attribuito all’utente un profilo: sprecone, disattento, attento o parsimonioso.

Lo Sprecometro, si legge sull’app, “si propone di generare consapevolezza e conoscenze utili a indirizzare le scelte individuali in merito all'uso sostenibile delle risorse naturali, alla riduzione alla prevenzione dello spreco alimentare e all'adozione di diete sane e sostenibili”. In base al proprio profilo, si ricevono consigli o contenuti video, che possono aiutare a sprecare meno nella vita di tutti i giorni e operare scelte consapevoli nell’ambito dell’ecosostenibilità.

Di quanto in quando, i test possono essere ripetuti, anche alla luce del fatto che, potenzialmente, l’utente potrebbe aver messo in atto le buone pratiche suggerite e quindi un utente sprecone può trasformarsi in un utente attento o addirittura parsimonioso.

Tra l’altro l’app è molto social, poiché collegata a un canale Instagram in cui gli utenti possono condividere i risultati in base agli obiettivi che si prefissano, in modo anche da reperire preziosi consigli direttamente da altre persone che stanno compiendo il loro stesso percorso di ecosostenibilità.

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