«Ambrogino» all’Inter Moratti: «Noi i veri milanesi»

Niente di meglio che tirare un Ambrogino in faccia al Milan. Massimo Moratti è vero uomo derby e non si è lasciato sfuggire l’occasione. Palazzo Marino in festa per consegnare la statuetta al presidente interista e ai suoi giocatori. Sarabanda nerazzurra con 250 persone, cori, un assessore comunale, vestito della maglia di Sneijder, scambiato per ultrà e cacciato via. Tutta la squadra (tranne Stankovic influenzato) seduta in prima fila nella famosa sala Alessi. Il sindaco Letizia Moratti che sbandiera la fede nerazzurra, con qualche errore sulla data di nascita della società: ha confuso un secolo con un altro, eppoi le ha tolto un anno (1909 anzichè 1908). E lui tien stretto l’Ambrogino per il triplete e per il titolo mondiale. E punge, pizzica, insomma si diverte con la maglia che ha sulla pelle: «L’Inter è Milano, i tifosi dell’Inter sono sempre stati considerati i milanesi veri...». Eppoi nel caso qualcuno non avesse capito: «L’Inter ha sempre rappresentato l’orgoglio dello sport milanese. Ha più radici l’Inter, per la città, che il Milan. Anche se poi, la squadra rossonera ha fatto bene». Colpiti. Il derby vero dirà se affondati.
C’era il super lodato Leonardo. Snobbato Benitez. Mancava Mourinho, ma aleggiava il suo fantasma. Moratti ha imparato la lezione del mister e non ha perso tempo per alzare la temperatura. Chiama un altro triplete. «Speriamo che la città ci sia ancora vicina per fare la stessa cosa. Questo lo dico per Leonardo». Battute ma non troppo. «Credo che questo Ambrogino d’Oro sia un premio all’orgoglio, per quello che l’Inter ha portato a casa, non solo per se stessa ma anche per la città di Milano». Moratti ha parlato di felicità, orgoglio, umanità, del dispiacere per l’assenza di Mourinho. «Ma gli faremo sapere quanto sia grande l’affetto per lui». Intanto lui, ovvero Mourinho, ha fatto sapere che nel caso dovesse lasciare il Real andrebbe solo in una grande squadra in Italia o in Inghilterra. Quasi inutile dire il nome della squadra italiana.
In questo momento Mou sarebbe stato il partner ideale per il presidente: sabato c’è Juve-Milan, servirebbe un risultato a favore dell’Inter. Occorre un po’ di guerriglia dialettica. Moratti ci ha provato, ma a modo suo. Senza fuochi d’artificio. Solo battutine. Juve-Milan? «Non so nemmeno se la vedrò».

Tiferò? «Tiferò per chi giocherà meglio». Scudetto? «Per essere una lotta a due dovremo fare molto bene e sperare che il Milan perda qualche punto». Ecco, appunto, in alto l’Ambrogino: petto in fuori e palla in gol. Chi dirà: è qui la festa?

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