Un’ametista per sempre L’ultimo desiderio è un gioiello di serie B

Nelle collezioni degli orafi il trionfo delle pietre non preziose che vengono indossate da cantanti e attori. «Con questi minerali si creano sogni e fantasie nuovi»

Eleonora Barbieri

Difficile trovare una donna che abbia sognato di ricevere un anello di morganite dal suo fidanzato: di solito, l'immaginario femminile in fatto di pietre preziose è monopolizzato dai diamanti. Ora però, anche chi non stia per sposare un'appassionata di geologia ha la speranza di risparmiare qualche soldo, senza fare la figura del taccagno: l'ultima tendenza nel campo dei gioielli è infatti quella dei minerali semi-preziosi, soprattutto se incastonati in monili realizzati da firme celebri. Le qualità di queste pietre dai nomi oscuri, dalla prasiolite (l'ametista verde brasiliana) alla tormalina (la «pietra dai colori misti»), dalla sodalite (un cristallo blu) al citrino (giallo come il topazio) sono sempre più apprezzate dai disegnatori d'élite, tanto che rappresentano la metà della loro produzione, come sottolinea Steve Bloomfield sull'Independent: un nome su tutti, quello di Stephen Webster, il più amato dall'attrice Cameron Diaz, che si è rivolta al creatore londinese per i gioielli da indossare alla serata di presentazione del suo ultimo film. Fra le clienti di Webster figurano anche Madonna e Christina Aguilera, per la quale l'orafo britannico ha realizzato un anello di matrimonio di cui si è favoleggiato a lungo sulle pagine di gossip e la parure per i Grammy Awards. Anche un gioielliere così ricercato ha dichiarato la sua passione per questi minerali, finora lasciati in un angolo, ma che «consentono di realizzare qualcosa di diverso» e, soprattutto, «riempiono le vetrine di colori».
Non a caso, uno dei più amati è la tormalina che, secondo una leggenda egizia, migliaia di anni fa ha compiuto il viaggio dal centro della terra fino al sole a bordo di un arcobaleno, a cui ha carpito ogni sfumatura: una magia che riappare in bracciali, collane e orecchini, dove è utilizzata anche in una rara versione multicolore. È stata proprio la potenzialità creativa a convincere Vicky Beamon: «Recentemente abbiamo cominciato a usare pirite, agata e quarzo rosa: per i nostri clienti vogliamo realizzare qualcosa di unico» ha spiegato la disegnatrice di Erickson Beamon, il marchio preferito da Kate Moss e Donna Karan. Anche per Pippa Small, la firma prediletta da Julia Roberts e Mick Jagger, «queste pietre creano sogni e fantasie nuove: non vedo perché un cristallo debba essere considerato meno bello di un diamante».
Lo stesso pensano molti clienti che, come ha ammesso Dinny Hall (la creatrice di gioielli scelta da Liz Hurley e Uma Thurman) «entrano per acquistare un diamante rosa e poi, visto il prezzo spropositato, scelgono una tormalina dello stesso colore». Non si preoccupano del fatto che, sul lungo periodo, la svalutazione sarà maggiore, ma pensano al risparmio del momento, senza pregiudizio della bellezza del gioiello, anzi: persino una designer come Solange Azagury-Partridge, idolatrata dagli esperti del settore, oltre che da Stella McCartney, ha deciso di ricorrere alle pietre alternative, per i loro colori unici e splendenti; un'ottima soluzione anche per la recente collezione da lei creata per H&M.
Il rischio che si profila all'orizzonte è chiaro come le parole di Theo Fennell, il gioielliere di fiducia di Elton John, di Naomi Campbell e dei coniugi Beckham: «Alcune di queste pietre possono essere più rare e più belle di quelle comunemente considerate “preziose”». Il sospetto che il prezzo di questi minerali possa lievitare velocemente è confermato da un'altra osservazione del suo collega Stephen Webster: «La parola semi-prezioso è talvolta inappropriata».

Come nel caso della tanzanite, la «sostituta» dello zaffiro che, dopo essere entrata nelle grazie di Tiffany, si è trasformata in un vero e proprio fenomeno, tanto da meritarsi la copertina di moda dello scorso numero del Tatler: nel «Tanzanite club», firme esclusive e prezzi con almeno quattro zeri.

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