da Milano
Due mosse, un solo obiettivo per Amga Genova: diventare il numero uno nel settore della gestione delle acque in Italia. E la holding di controllo del settore sarà la prossima Mediterranea delle acque che raggrupperà sia le attività controllate direttamente, sia quelle partecipate con la torinese Smat.
Ieri infatti, sul fronte dellalleanza con i torinesi, è stato compiuto il primo passo con la sottoscrizione dell'atto di fusione per incorporazione di Nuova Sap in Acque Potabili. L'operazione, avvenuta ad un cambio di 6,14 azioni Acque Potabili (0,50 euro valore nominale) ogni 100 azioni ordinarie Nuova Sap (1 euro valore nominale), porta l'attuale compagine azionaria di Acque Potabili all'87,98% in capo agli azionisti di Nuova Sap (Amga e Smat Torino in quote paritetiche), al 10,04% in flottante e l'1,98% in azioni proprie. La fusione ha portato inoltre alla riduzione del capitale sociale di Acque Potabili.
La seconda mossa è stata lapprovazione della fusione di Genova Acque, Acqua Italia, Acquedotto De Ferrari Galliera in Acquedotto Nicolay, che assumerà la denominazione di Mediterranea delle acque, che diventerà la holding dellacqua e che conterrà anche la quota di Amga in Acque Potabili. In questo modo avviene il riordino di tutte le controllate genovesi dellAmga nel settore acqua. La sola seconda operazione relativa alle controllate genovesi darà vita a un gruppo con un volume daffari di circa 100 milioni di euro con un margine operativo lordo di 40 milioni. Amga a conclusione di tutte le operazioni controllerà il 68% di Mediterranea Acque. La fusione avrà efficacia contabile dal 1° gennaio 2006.
Ma cè anche un altro aspetto importante: uno dei motivi che hanno finora rallentato lalleanza Amga-Aem Torino nel settore elettrico era proprio il fatto che la società genovese era impegnata nel riordino del settore acqua assieme ai torinesi di Smat.
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