Amianto dentro il comando dei vigili: «Abbiamo paura, tre colleghi morti»

La palazzina di via Livigno ospita 150 agenti di polizia municipale. Gli avvisi: «Materiale nel sottotetto e nelle tubazioni degli impianti»

Stavolta non si tratta di orari, turni e pattuglie. In questo caso si parla della loro salute. E dell’amianto. Per questo i vigili urbani della zona 9 sono angosciati. La palazzina è al numero civico 3 di via Livigno, a due passi da viale Jenner. Ospita il comando di zona ex Dergano, ora accorpato con quello di Niguarda in via Passerini. L’edificio, di proprietà dell’Azienda sanitaria locale, è sede anche di uffici e sportelli del distretto 2 che curano la scelta e la revoca del medico, l’assistenza sanitaria all’estero, i rimborsi sanitari, l’esenzione del ticket. Sono aperti tutte le mattine fino alle 12, e poi due ore il pomeriggio. Ma in quell’edificio c’è l’amianto.
Molto usato in passato nell’edilizia per la coibentazione dei palazzi, o per la copertura miscelato con il cemento (eternit), l’amianto è fuorilegge da 16 anni, quando si è scoperto che è nocivo, anche in minime quantità, laddove se ne respirino le fibre. Nella palazzina di via Livigno è «nel sottotetto e nelle tubazioni degli impianti». Questo lo dicono i cartelli del Comune, direzione centrale Polizia locale e sicurezza, settore Presidio del territorio, ufficio Logistica, comando di zona. Gli avvisi sono affissi al primo piano - dove sono sistemati gli spogliatoi degli agenti - a interdire l’accesso al piano superiore, inaccessibile e inutilizzato. Dicono: «Nel sottotetto presenza di amianto. Prestare massima attenzione». E ancora: «Presenza di manufatti a matrice amiantifera nella coibentazione delle tubazioni degli impianti tecnologici». Nel comando lavorano molti agenti, poco meno di 150, sono aumentati da quando in via Passerini non sono rimasti che 20 addetti, solo i vigili di quartiere. Tutti sanno dell’amianto, e molti hanno paura: «In questi ultimi anni - dice un agente più anziano - tre nostri giovani colleghi sono morti, per un male incurabile. Molti di noi si chiedono se questa cosa può essere legata a questo materiale».
L’Asl lo esclude, e rassicura: «Si tratta solo di eternit presente nella copertura, per una superficie di 100 metri quadrati, e in condizioni di integrità tale da non richiedere interventi d’urgenza. Non risulta amianto negli impianti e nel sottotetto. Comunque l’edificio è periodicamente monitorato e inserito come priorità nel Piano triennale per la manutenzione che stanzia 28 milioni di euro».
Ma i «ghisa» non sono convinti: «Comune e Asl - dice qualcuno - controllano un edificio di proprietà dell’Asl utilizzato dal Comune. Io sarei più tranquillo se ci fosse chiarezza, e se questa roba la togliessero. Anche perché nell’edificio ci sono delle infiltrazioni. Quando piove dobbiamo tirar fuori le catinelle per raccogliere l’acqua. E se influisse anche questo?». «In effetti - conferma Paolo Solimando, sindacalista del Sdl e delegato nella Rsu della Polizia municipale - un anno e mezzo fa ci sono stati dei problemi di infiltrazioni, ma risolti. Ogni anno l’Asl esegue dei controlli. Ma il problema dell’amianto c’è, come ce ne sono altri in quel vecchio edificio, per esempio l’ascensore sempre guasto, e una sola linea telefonica, perennemente occupata, che vuol dire anche carenza di sicurezza per le chiamate dall’esterno».


Anche gli addetti dell’Asl che lavorano in quella palazzina hanno segnalato il caso di via Livigno ai sindacati, che si apprestano a chiedere un intervento risolutore. Intanto per i sindacalisti dei vigili l’amianto è presente anche nel comando di via Passerini.

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