Cronaca locale

«Amianto e ristrutturazioni a metà: le scuole cadono a pezzi»

Quindici scuole sotto la lente di ingrandimento di Comune e Asl. Quindici nomi di istituti milanesi riportati uno dietro l'altro in un documento dal titolo eloquente: «Elenco segnalazioni di presenza o sospetta presenza amianto». «È ancora tutto da verificare - spiega l'onorevole della Lega Matteo Salvini - ma il pericolo c'è e noi ci stiamo muovendo in fretta per dare risposte concrete ai genitori degli alunni».
Dalla zona uno alla zona nove, da via Pisacane a piazza XXV Aprile: «Dobbiamo verificare al più presto se questi bambini stanno correndo dei rischi». Ma il pericolo non riguarda solo l'amianto, in dodici scuole milanesi infatti, i lavori di ristrutturazione sono stati lasciati letteralmente a metà. Tutta colpa del tracollo finanziario che ha coinvolto la ditta (L'idea casa Srl) che aveva vinto l'appalto, costringendola a bloccare l'attività. «E adesso che si fa?», si lamenta la signora Elisabetta Rustignoli Galletti. Suo figlio frequenta la scuola media Ricci di via Lovere 4, a due passi dalla fermata della metropolitana QT8, e nell'istituto dall'estate scorsa non esiste più la scala antincendio, necessaria per garantire una via di fuga agli alunni in caso di pericolo.
«Il progetto ne prevedeva la demolizione e quindi l'immediata ricostruzione, ma da mesi gli operai sono spariti e al posto della scala sono rimaste solo macerie». «Per non parlare delle porte provvisorie che non sono mai state sostituite» aggiunge un papà arrabbiato. «Un tecnico del Comune sta valutando la possibilità di far subentrare un'altra ditta in modo da garantire la continuità dei lavori - chiarisce Salvini - ma se questo non sarà possibile allora i tempi si dilateranno, inevitabilmente».
Da via Lovere 4 a via Thomas Mann 8: «Qui la situazione è addirittura peggiore perché gli operai se ne sono andati lasciando scoperti i quadri elettrici, per questo dobbiamo intervenire in fretta». Lavori d'emergenza e manutenzione, secondo Salvini la soluzione per garantire maggior sicurezza nelle scuole e snellire l'attività dei presidi è semplice e si chiama «federalismo scolastico», che in altre parole significa «dare un budget a ogni scuola da poter gestire in modo autonomo per risolvere di volta in volta i piccoli danni strutturali senza perdersi in lentezze e burocrazia».

La proposta è racchiusa in una mozione urgente che la Lega ha presentato in Consiglio comunale lo scorso febbraio.

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