Diciotto anni di reclusione. Questa la condanna inflitta ieri dai giudici della Corte delle assise criminali di Bellinzona (Ticino) nei confronti del 26enne pakistano Ajmal Aziz, accusato di aver ucciso a martellate la moglie 22enne Butt-Aziz il 24 luglio 2005. Il Pm Moreno Capella aveva chiesto vent'anni. Secondo quanto ricostruito durante il processo, iniziato una settimana fa, la coppia (due cugini) aveva contratto un matrimonio combinato. La donna viveva dall'età di tre anni in Ticino, mentre lui era giunto in Svizzera solo poco prima delle nozze. Secondo la Corte «si è trattato di un assassinio, e non di un omicidio passionale: l'imputato avrebbe ucciso per evitare il divorzio, che avrebbe comportato il suo immediato rientro in Pakistan e conseguenze finanziarie», come ha spiegato il giudice Mauro Ermani nel leggere il dispositivo di sentenza.
L'uxoricidio avvenne all'interno dell'appartamento occupato dalla giovane coppia a Bellinzona e sconcertante fu il movente di fondo: lui non accettava le scelte di vita della consorte, più vicine al mondo occidentale che a quello islamico.Ammazzò la moglie troppo occidentale: 18 anni al pachistano
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.