Politica

Ammazza un vigile: dovevo vendicarmi

L’omicida era convinto che l’agente avesse fatto incendiare il negozio dei suoi figli

da Napoli

Lo riteneva il mandante dell'incendio avvenuto quattro mesi nel negozio di pneumatici gestito dai suoi figli. Per questo Francesco Pellegrino, 72 anni, ieri mattina, ha ucciso a colpi d'arma da fuoco a Frattaminore, nel Napoletano, un maresciallo dei vigili urbani, Maurizio Caso, di 56 anni.
Pellegrino è stato arrestato qualche minuto dopo dalla polizia, con l'arma ancora stretta nella mano sinistra. Un odio ossessivo contro la vittima lo ha spinto a sparare. Quando è stato portato al commissariato di Frattamaggiore dinanzi agli agenti che gli chiedevano le ragioni del suo gesto, l'anziano ha mostrato l'amputazione del braccio destro e di due dita alla mano sinistra, persi anni fa in un incidente, sostenendo addirittura che Dio gli avesse risparmiato tre dita proprio per permettergli di uccidere Caso, maresciallo dei vigili urbani da qualche tempo distaccato al servizio di nettezza urbana. «Dovevo vendicarmi», ha detto. L'omicidio è avvenuto ieri mattina nella piazza principale di Frattaminore, il paese di 15mila abitanti del Napoletano che segna il confine con la provincia di Caserta. Francesco Pellegrino era sconvolto dopo l'incendio nel negozio di pneumatici gestito dai suoi figli. Un incendio che aveva causato danni ingenti e che aveva messo in difficoltà finanziarie l'intero nucleo familiare. Aveva però messo da parte qualche centinaio di euro per procurarsi una vecchia pistola con la quale questa mattina ha ucciso il sottufficiale dei vigili. Era in sella alla sua vecchia bicicletta con il cestino della spesa quando ha incontrato Caso in piazza.

In un attimo la mano sinistra in tasca, ha estratto l'arma e ha sparato.

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